Continuiamo a parlare di riforma pensioni 2015 esaminando le ultime novità su alcuni temi già noti a molti, ovvero sulla quota 100 e sulla maggiore flessibilità per la pensione anticipata. Abbiamo analizzato in un precedente articolo le parole del presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi che ha avanzato due proposte in termini di flessibilità e pensioni. Nella giornata di oggi 24/02 il tema imperante è sempre lo stesso: flessibilità. Nelle ultime settimane questa parola è stata usata spesso per indicare le linne guida della nuova riforma pensioni del Governo Renzi.
Le proposte che propongono di cambiare il modello pensionistico italiano sono molte ma tra le tante la proposta dei quota 100 sembra essere la più gettonata. La c.d quota 100 è la proposta avanzata dal presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che pare essere ben più strutturata rispetto alle altre finora messe sul tavolo. Ma all'interno del Pd sta nascendo una variante, la quota 41 che prevede appunto, 41 anni di contribuzione come requisito minimo per accedere alla pensione anticipata. Ricordiamo anche la proposta del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, caldeggiata anche da un personaggio illustre come Pietro Ichino, che prevede l'istituzione di un prestito pensionistico da dare al lavoratore attraverso una mini pensione di 600-700 euro mensili erogata dall'Inps.
Riforma pensioni: posizioni di Cisl e Uil che sono pronti a nuove agitazioni
Intanto il leader della Uil, Carmelo Barbagallo sta rilanciando l'ipotesi di nuovi scioperi se non ci dovessero essere importanti novità alla Riforma Fornero. Barbagallo, infatti, chiede da tempo che il Governo interverga per modificare o abolire, "se ce ne fosse la necessità", la Legge Fornero. Inoltre la Uil continua a chiedere al Governo di intervenire anche sulla pensione anticipata e sulle nuove misure relative alla portabilità dei contributi previdenziali. Le posizioni dei sindacati sono molto ferme e decise rispetto alla linea che sta perseguendo il Governo Renzi. La Uil è il secondo sindacato, dopo la Cisl, che nelle ultime settimane sta facendo pressing sul Governo per intervenire sulla pensione anticipata.
Era stata la Cisl, infatti, ad elaborare delle linee guida per strutturare un'ipotesi di riforma condiva e concertata. "I sindacati ci sono e fanno la loro parte" dice il segretario nazionale della Cisl Annamaria Furlan, adesso tocca al Governo provvedere affinché si arrivi ad una conclusione favorevole per i lavoratori "sia del nord che del sud".