Si continua ancora a discutere sulle famigerate Pensioni. Le varie proposte giunte sui tavoli del Governo sono ancora in attesa di un parere favorevole da parte dell'esecutivo e gran parte dei lavoratori italiani sono quasi giunti, ormai alla rassegnazione. Ad intervenire con delle proposte di modifica alla vecchia Legge Fornero, sono stati i vari esponenti politici e i sindacati Cisl e Cgil.

Intanto, scende in campo anche l'Uil guidata dal sindacalista Carmelo Barbagallo, il quale avrebbe proposto di creare una nuova politica di contrattazione collettiva.

Ciò si intuisce dalla lettera che lo stesso Barbagallo ha inviato ai leader di Cisl e Cgil. Reintroduzione delle quote per rendere più flessibile l'uscita dal lavoro e l'allungamento della durata contrattuale di ulteriori 3 o 4 anni per tutti i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. Sono queste le maggiori attenzioni poste dall'Uil al fine di consentire a migliaia e migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla riforma Fornero, di accedere al pensionamento.

Tra le intenzioni di Barbagallo, vi è anche la creazione di un "patto d'azione" dato dall'unione dei sindacati. Un unione solida che secondo il leader Uil, potrebbe ritornare molto utile per risolvere le questioni più calde del momento.

Occorre, infatti, riprendere in mano argomenti lasciati ormai nel dimenticatoio: dagli esodati, al fisco e ad un'uscita più flessibile. Come riporta "Pensioni Oggi", è questo motivo che spinge l'Uil a riaprire il capitolo sulla reintroduzione del meccanismo delle quote a partire da 60 anni di età anagrafica o, in alternativa 40 anni di contributi effettivamente versati.

Proposta che era già stata discussa dal leader della Cisl Annamaria Furlan che mira ad una maggiore flessibilità per permettere ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. "Noi avevamo negli anni scorsi messa a punto una piattaforma unitaria. Ma siamo disponibili a partire anche dal piano presentato dalla Cisl", commenta il leader dell'Uil Barbagallo.