Rimane ancora un dibattito aperto quello sul delicato tema delle Pensioni. Dopo il via libera ai decreti attuativi del Jobs Act, il Governo Renzi deve ritornare ad occuparsi di previdenza. È una vera e propria necessità e si evince dalle parole pronunciate dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso che durante un convegno regionale ha spiegato: "Il Governo deve modificare la riforma Fornero sulle pensioni, c'è bisogno di cambiare la logica di questa riforma".

È una priorità visto che la vecchia norma varata dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero ha allungato ancora di più l'età pensionabile ed ha introdotto il cosiddetto metodo contributivo causando non pochi problemi al sistema previdenziale italiano.

A pagare il prezzo più alto sono i giovani che rischiano di ritrovarsi senza un futuro previdenziale. Nei giorni scorsi, la Cgil, aveva proposto l'introduzione di un meccanismo di uscita dopo il raggiungimento dei 60 anni di età o, in alternativa dopo aver perfezionato 40 anni di contributi effettivamente versati. Ma mancano le risorse necessarie, è questo il motivo che costituisce una vera e propria difficoltà per il Governo Renzi nel riaprire il cantiere sulla previdenza.

"Mi pare che sei anni di crisi dicano che questo non è proprio il sistema che permette di garantire delle serene anzianità", ha detto il leader della Cgil Camusso, dimostrando anche una certa contrarietà per quanto riguarda l'uscita dal lavoro con oltre 65 anni di età anche nel settore edilizio.

Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato una proposta riguardante la rivendicazione del cosiddetto reddito di base, ovvero quel sussidio che viene erogato in favore della cittadinanza al fine di garantire una vita minima dignitosa. Scopo principale dei sindacati è rilanciare l'occupazione tra i giovani. Resta comunque il fatto che riaprire il delicato tema sulle pensioni è la maggiore priorità e non mancano le proposte giunte al Governo, ma adesso sarà compito dell'esecutivo analizzarle.