Torniamo a parlare di previdenza cercando di raccogliere in questo articolo i fatti salienti che hanno caratterizzato il dibattito sulle pensioni ad oggi. Partiamo dalla vicenda dei patronati Inca, che hanno lanciato recentemente un nuovo appello all'esecutivo, affinché si possa porre rimedio ad alcune situazioni di difficoltà in relazione agli esodati del settore agricolo e ai lavoratori somministrati. Quest'ultimi si sono visti respingere le domande avanzate dal sindacato, anche se alcune di queste risultavano addirittura già approvate. Il problema sembra essere sorto a causa del diniego giunto da parte delle direzioni territoriali del lavoro, così come ha spiegato la Cgil in una nota.

Il sindacato ha quindi portato la vicenda all'attenzione del Governo Renzi e in particolare del Ministero del lavoro, affinché "il grave comportamento delle sedi decentrate del Ministero" si risolva in modo positivo, mentre sullo sfondo si continua a chiedere un rimedio strutturale ai problemi sorti con la legge Fornero. "Questo ennesimo calvario ci consolida nella nostra convinzione che la soluzione dovrebbe essere individuata in una norma generale" ha spiegato il sindacato, facendo evidentemente riferimento ad una nuova norma di flessibilità, che abbia come obiettivo rendere possibile la pensione anticipata.

Pensioni anticiapte: Uil rilancia l'idea del patto unitario e chiede di ripristinare il sistema delle quote

Sempre in questi ultimi giorni è tornato ad intervenire sulla vicenda della rigidità previdenziale anche il sindacato UIL, che ha rilanciato la proposta di creare una piattaforma unitaria con gli altri sindacati (Cgil e Cisl) e il Governo, al fine di poter condividere la responsabilità sulla riforma del nostro sistema pensionistico.

L'idea di base per poter riuscire a flessibilizzare il sistema resta quella delle quote, laddove il pensionamento anticipato potrebbe arrivare grazie all'unione dell'età anagrafica e degli anni di versamenti. Nella nota inviata agli altri sindacati si sottolinea anche l'urgenza di un intervento in materia, anche perché circa lo stato attuale della normativa, "lo stesso Poletti ha detto che così com'è creerà problemi sociali, mentre le imprese ribadiscono come la rigidità in uscita non favorisca la ripresa occupazionale".

Pensioni pubbliche e gestione separata Inps: Damiano chiede equiparazione tra professionisti e autonomi

Non si fermano le discussioni sulla previdenza nemmeno quando si tratta di professionisti senza cassa e lavoratori autonomi. Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano vorrebbe equiparare il livello impositivo tra le due categorie, fissandolo sulla soglia massima del 24%.

Ricordiamo che per i lavoratori intellettuali iscritti alla gestione separata Inps c'è già stato di recente un importante intervento di calmieramento con il decreto legge mille proroghe del 2015, che ha visto ridurre l'aliquota dal 30,72% al 27,72%. Ma per le associazioni di categoria come l'Ancot si tratta solo di un primo passo, visto che è stato già chiesto un nuovo incontro sia con il Presidente Inps Tito Boeri che con il Ministro dell'Economia Giuliano Poletti.



Come da nostra abitudine, restiamo a vostra disposizione nel caso desideriate commentare sul sito le vicende appena riportate, mentre per restare aggiornati sulle ultime novità nel campo della previdenza vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.