Nulla di fatto per i quota 96 del comparto scuola. Ieri, il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, durante un incontro alla Camera dei Deputati, ha fatto delle precisazioni relativamente al personale Ata e agli insegnanti che, nonostante abbiano raggiunto i requisiti per andare in pensione, sono costretti a rimanere al lavoro a causa di un errore presente nella legge Fornero approvata dal governo Monti nel 2011 ed entrata in vigore al primo gennaio 2012. Intanto, alla Camera, la deputata di Sel, Annalisa Pannarale, ha specificato che i lavoratori appartenenti a questa categoria sono circa 4mila, auspicando un intervento immediato da parte del premier Matteo Renzi.

La stessa Madia ha evidenziato che circa 1.000 lavoratori quota 96 riusciranno ad andare in pensione grazie alla sesta salvaguardia approvata dal governo, nella quale saranno inserite quelle persone che abbiano fruito, durante il 2011, di permessi o di congedi per assistere disabili con apposita domanda, presentata a suo tempo, secondo quanto stabilito dalla legge. Tutti i lavoratori che sono inseriti in questa salvaguardia dovranno presentare la richiesta di cessazione dal lavoro entro il 2 marzo 2015 allo scopo di andare in pensione a partire dal primo settembre 2015.

Forte sconcerto, invece, per gli altri 3mila lavoratori quota 96 ancora senza pensione dato che Madia ha chiarito che il Governo Renzi, nei prossimi giorni, si concentrerà su quelle persone che non hanno un lavoro e sugli insegnanti precari, circa 140mila, che dovranno essere stabilizzati. La deputata Pannarale è rimasta delusa dal fatto che il ministro non abbia preso assolutamente in considerazione la risoluzione della problematica da inserire nel decreto legge sulla Buona Scuola, in approvazione entro il mese di febbraio.

Non ci resta che aspettare i prossimi giorni quando il governo Renzi affronterà le tante questioni relative alla riforma delle pensioni. Vi terremo aggiornati su eventuali notizie che arriveranno sul fronte della riforma previdenziale.