'In questo momento stiamo pensando di affrontare il problema più urgente, che riguarda in particolare quelle persone che sono vicine al completamento del loro periodo per maturare i diritti alla pensione e che rischiano di non maturare la condizione di pensionamento', scrive così Giuliano Poletti in merito alla futura riforma pensioni del governo Renzi, annunciando di voler modificare la precedente legge Fornero, la quale - ha spiegato Poletti - ha allontanato molti lavoratori dall'età dell'andata in pensione. Non tutto è perduto quindi per quei lavoratori che hanno salutato tristemente la legge dell'ex Ministro del Lavoro del governo Monti, con quest'ultimo che proprio nella giornata di ieri ha salutato otto dei suoi parlamentari passati al Partito democratico, fuga che di fatto ha cancellato il partito dell'ex Commissario europeo, 'passaggio' che segna - forse - la parola fine sull'esperienza politica di Mario Monti, che soltanto nel dicembre del 2012 annunciava la sua 'salita', salvo poi trovare la discesa - ripidissima - 24 mesi più tardi. 

Riforma pensioni, il Ministro Poletti vuole accelerare

Le dichiarazioni di Ministro Poletti, rilasciate direttamente sul proprio account ufficiale Facebook, non devono poi sorprendere così tanto gli addetti ai lavori, che avevano previsto come il 2015 sarebbe stato l'anno della riforma delle pensioni del governo Renzi, con la fiducia sul Partito democratico tornata a salire - come confermano gli ultimi sondaggi politici di questi giorni - dopo l'elezione di Sergio Mattarella a nuovo Presidente della Repubblica italiana.

Un cambio di marcia in questo senso lo si era intravisto con la candidatura di Tito Boeri a presidente dell'Inps (per la sua nomina effettiva si attende soltanto il decreto del neo Presidente di Stato). Boeri, insegnante all'Università Bocconi dove si è laureato in economia nel 1983, è l'uomo su cui Renzi punta per 'cambiare le regole' in merito al sistema previdenziale italiano. 

Legge Fornero, arriva la svolta attesa da oltre un anno

Dubbi diventati certezze in pochi mesi, certezze che si sono mescolate a sfiducia e rabbia tra i lavoratori italiani, un iter burrascoso quello attraversato dalla legge Fornero, che ora, ad inizio 2015, sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno, dove non è più possibile tornare indietro, complici le stesse parole del Ministro del Lavoro del governo Renzi scritte non più tardi di due giorni fa. Ancora prima dell'intervento dell'attuale governo, la precedente riforma Pensioni varata dal governo Monti era finita nel mirino della Lega, che con un referendum ad hoc sperava di poter cancellare la legge, ricevendo in risposta il no fragoroso della Consulta, no difronte al quale il segretario Salvini aveva reagito duramente, utilizzando un'espressione molto forte durante un intervento radiofonico su Radio Padana: "Questa Italia mi fa schifo e farò di tutto per ribaltarla". Salvini aveva avuto occasione di rispondere anche attraverso il proprio account ufficiale Twitter, dove aveva cinguettato: "Consulta boccia referendum contro legge Fornero. Oggi muore la democrazia, vaff****. Ma non finisce qui". Aggiungiamo infine che la Lega ha indetto una manifestazione a fine mese, per il giorno 28 febbraio. Per gli ultimi aggiornamenti sul tema pensioni cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.