Oggi, 28 febbraio2015, si chiude l’ennesima settimana in cui abbiamo seguito il tema della riforma Pensioni: si aspettavano novitàsulla pensione anticipata, l’istitutoche con la riforma Fornero ha sostituito l’anzianità.Niente di fatto, il governo Renzi continuaa non lasciar trasparire nulla: nessunanovità, sebbene il Ministro Poletti, unico dell’esecutivo a parlare, avesseindicato l’approvazione definitiva del Jobs Act come presupposto temporale dacui si sarebbe partiti per riaprire il cantiere della previdenza. Le propostedi pensionamento anticipato, chepure sono circolate, sono più o meno le solite: quota 100, prestitopensionistico, ripristino delle quote.

Unico atto concreto è il disegno dilegge licenziato dal Consiglio dei Ministri sulla previdenza complementare: anche qui, però, per adesso non c’èniente se si considera che esso sarà legge dello Stato solo se approvato dalParlamento.

Riforma pensioni,governo Renzi in standby: a quando per novità sulla pensione anticipata?

I pensionandi chiedono fatti, ed hanno ragione nell’insistere.Se fosse per Poletti la discussione,auspicata anche dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, sarebbe almenoiniziata. Probabile che da Palazzo Chigi sia arrivato l’ordine ditemporeggiare, anche per discutere al meglio con l’Europa sui diktat daimprimere all’eventuale manovra sul nostro sistema pensionistico.

L’auspicio èche le prossime settimane possano finalmente tornare utili: il governo potrebbealmeno decidersi ad incontrare i sindacati e tutti gli esponenti della politicae della società civile che hanno qualcosa da dire sul punto.

Pensione anticipata2015: i nodi irrisolti della riforma pensioni

Sono tante le situazioni in sospeso che abbiamo raccontato.Sulla pensione anticipata restano lepenalizzazioni per chi ha lasciato il lavoro prima del 2015: alcuni deputati,tra cui l’onorevole Gnecchi, hanno chiesto di intervenire.

Continua, poi, labattaglia del Comitato Opzione Donna:la coordinatrice Dianella Maroni, come abbiamo scritto, ha inviato una letterasia al Presidente INPS Boeri che al direttore Crudo: l’ente, tramite quest’ultimo,ha fatto capire di voler evitare lo scontro. Anche qui, però, l’augurio è chenei prossimi giorni possiamo raccontare atti concreti e non dichiarazioni d’intenti.Chiudiamo, infine, con gli esodati:i Comitati, supportati da diverse forze politiche, chiedono una settimasalvaguardia che chiuda definitivamente la vertenza. Nel PD non c’è unità:esponenti come Ichino minimizzano, altri invece pongono l’accento sul problema.Intanto, però, molti lavoratori non salvaguardati continuano a vivere in untriste limbo.