Sono giorni caldissimi quelli all'orizzonte in vista della riforma della scuola 2015: si è fatto un gran parlare in questi mesi del piano di assunzione dei precari configurato da MIUR e governo, con lo stesso Renzi ad aver sottolineato che il proprio mandato verrà ricordato proprio per la rivoluzione che verrà apportata all'universo dell'Istruzione, ma nonostante la pioggia di promesse e roboanti dichiarazioni nulla è stato ancora deciso. Tanti i punti ancora da decifrare, pesanti e concreti i timori manifestati dalle principali confederazioni sindacali, con Francesco Scrima di CISL Scuola ad aver parlato di 'colossale presa in giro'.
Un primo importante punto critico riguarda le assunzioni dei precari che in linea teorica dovrebbero scattare a partire dal settembre del 2015: le cifre consegnate al momento più alla cabala che ad un concreto piano d'azione sviluppato dal MIUR paiono delle più disparate, si parla di 150mila, di 140mila o addirittura di 120mila nuove immissioni, numeri troppo diversi che presupporrebbero spese molto diversificate. Troppo diversificate per pensare che il governo Renzi abbia già trovato un punto di accordo al riguardo. Altri due elementi di fondamentale importanza riguardano il profilo dei nuovi assunti e la già annunciata cancellazione della graduatorie ad esaurimento, criticità queste alle quali potrà dare una risposta solo il Consiglio dei Ministri in programma per venerdì 27 febbraio.