Sono giorni caldissimi quelli all'orizzonte in vista della riforma della scuola 2015: si è fatto un gran parlare in questi mesi del piano di assunzione dei precari configurato da MIUR e governo, con lo stesso Renzi ad aver sottolineato che il proprio mandato verrà ricordato proprio per la rivoluzione che verrà apportata all'universo dell'Istruzione, ma nonostante la pioggia di promesse e roboanti dichiarazioni nulla è stato ancora deciso. Tanti i punti ancora da decifrare, pesanti e concreti i timori manifestati dalle principali confederazioni sindacali, con Francesco Scrima di CISL Scuola ad aver parlato di 'colossale presa in giro'.

Un primo importante punto critico riguarda le assunzioni dei precari che in linea teorica dovrebbero scattare a partire dal settembre del 2015: le cifre consegnate al momento più alla cabala che ad un concreto piano d'azione sviluppato dal MIUR paiono delle più disparate, si parla di 150mila, di 140mila o addirittura di 120mila nuove immissioni, numeri troppo diversi che presupporrebbero spese molto diversificate. Troppo diversificate per pensare che il governo Renzi abbia già trovato un punto di accordo al riguardo. Altri due elementi di fondamentale importanza riguardano il profilo dei nuovi assunti e la già annunciata cancellazione della graduatorie ad esaurimento, criticità queste alle quali potrà dare una risposta solo il Consiglio dei Ministri in programma per venerdì 27 febbraio.



Riforma Scuola 2015 e assunzione precari, numeri, risorse e piano MIUR-Renzi: CdM decisivo - Tanti dubbi e pochissime certezze, i sindacati alzano la voce

Come accennato in apertura, sono ancora tanti e più che concreti i dubbi relativi alla riforma della scuola 2015 e al piano di assunzione dei precari previsto a margine del programma stilato dal MIUR. Al di là dei numeri, in merito ai quali come già sottolineato aleggia il più totale mistero, c'è da valutare il profilo dei nuovi immessi: l'idea sarebbe quella di premiare chi ha già un percorso professionale alle spalle, quei docenti dunque che hanno già avuto esperienze di insegnamento, ma come risaputo la categoria dei precari somiglia molto da vicino ad una sorta di matriosca che al suo interne ne continue un'altra decina. Ci sono le graduatorie ad esaurimento ma anche quelle di istituto, ci sono i vincitori di vecchi concorsi, ci sono gli specializzati con esperienza privi di abilitazione e ci sono gli abilitati usciti dai percorsi di TFA e PAS che rivendicano giustamente un posto di lavoro dopo spese ingenti e formazioni dispendiose anche e soprattutto in termini di tempo. E mentre il ministro Padoan si affretta a precisare che le risorse ci sono (si parla di tre miliardi di euro da doversi spendere dal 2015 al 2016) i sindacati non ci stanno: a guidare il coro di proteste la CISL Scuola, con Francesco Scrima ad aver parlato di 'colossale presa in giro' e di un piano, quello attinente a MIUR e riforma scuola 2015, che a conti fatti non prevedrebbe alcuna novità per i precari. Staremo a vedere, il Cdm di venerdì prossimo presieduto da Renzi chiarirà ogni cosa. Seguiremo tutti gli sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.