"Quest'anno ci saranno molte più assunzioni che licenziamenti", ha detto il premier Matteo Renzi al Tg1 nel giorno in cui sono entrati in vigore, sabato 7 marzo, i primi due decreti attuativi del Jobs act, quello sul contratto a tutele crescenti e la Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione. Il premier, che nei giorni scorsi ha espresso soddisfazione per i nuovi 130.000 posti di lavoro registrati dall'Istat nel primo trimestre 2015, si dice convinto che la legge delega sul lavoro creerà nuove opportunità occupazionali. "Sono pronto a scommetterlo e molto - ha sottolineato Renzi al Tg1 - dipenderà dal Jobs act che rende più semplice assumere".

Sul lavoro "molto dipenderà dal Jobs act" ma molte speranze sono state riposte anche nella riforma Buona Scuola che dovrebbe arrivare il 10 marzo, sotto forma di ddl, in consiglio dei ministri sciogliendo il nodo sulle assunzioni dei docenti precari per le quali si potrebbe comunque procedere anche con un decreto ad hoc.

Renzi e Poletti brindano al Jobs act e aprono sulla riforma pensioni

Intanto si "brinda" per l'entrata in vigore dei primi due decreti del Jobs act. "Da oggi si apre una fase nuova per il lavoro in Italia", ha dichiarato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ieri comunque - mentre il contratto a tutele crescenti e la Naspi venivano pubblicati in Gazzetta Ufficiale - ha aperto una "fase nuova" anche sulla riforma pensioni 2015, dicendo finalmente sì al tanto atteso confronto con i sindacati sulle modifiche alle legge Fornero per risolvere i problemi degli esodati, dei docenti in Quota 96 e per riflettere su nuove modalità di pensione anticipata che potrebbero creare anche nuove opportunità di occupazione per i giovani.

Ma il Governo Renzi punta molto sulla riforma del lavoro, il cosiddetto Jobs act che prende il nome dal piano americano di Barack Obama, che darà "maggiore certezza - ha sottolineato Poletti - di regole per le imprese, stabilità per i lavoratori e ampliamento delle tutele".

Contratto a tutele crescenti: vantaggi per le imprese

Il nuovo contratto a tutele crescenti introdotto dal Governo Renzi per i lavoratori neoassunti abolisce l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori modificando le tutele: in caso di licenziamento illegittimo non c'è più la reintegra ma solo un indennizzo che cresce in proporzione all'anzianità lavorativa.

Le nuove norme valgono sia per i licenziamenti individuali che per quelli collettivi. Il lavoratore potrà essere reintegrato al lavoro soltanto in caso licenziamento discriminatorio oppure, nelle aziende con più di 15 dipendenti, anche in caso di licenziamento disciplinare qualora non sussista il fatto materiale contestato dall'impresa al dipendente. Altri vantaggi per gli imprenditori con il nuovo contratto la possibilità di beneficiare del bonus contributivo sulle assunzioni effettuate fino al 31 dicembre 2015.

Naspi, il nuovo sussidio disoccupazione dal 1° maggio

La nuova Naspi è nuovo sussidio di disoccupazione e che praticamente sostituirà, a partire da maggio 2015, le attuali Aspi e miniAspi.

Partirà il primo maggio prossimo, giorno della Festa dei Lavoratori, ed è rivolta ai disoccupati con almeno tredici settimane di contribuiti nei quattro anni precedenti alla richiesta della Naspi e trenta giornate nell'anno precedente. La Naspi avrà una durata massima di 24 mensilità, con un importo massimo di 1300 euro. La condizione posta per avere il nuovo sussidio di disoccupazione è che il lavoratore ricerchi attivamente un lavoro.