Nessuna deroga sul recesso, i docenti ed il personale Ata della Scuola che hanno i requisiti per andare in pensione devono lasciare. La disposizione del Ministero dell'Istruzione è chiara e non lascia dubbi: dovranno essere collocati a riposo, senza alcuna proroga e inizieranno a percepire la pensione a partire dal 1° settembre 2015, i docenti e gli impiegati Ata che, al 31 dicembre del 2011, avevano già raggiunto i requisiti di età e contributivi per andare in pensione secondo la normativa vigente prima della riforma Fornero, ovvero il decreto legge 201 del 2011.

In questa categoria rientrano, dunque, docenti e Ata che a fine agosto 2015, avranno compiuto il 65° anno di età, mentre non potranno essere collocati in pensione d'ufficio coloro che compiranno il 65° anno di età dopo il 31 agosto 2015, il cui collocamento a riposo slitterà di un anno.

Pensioni personale scuola, requisiti Fornero e opzione donna: chi dovrà andare in pensione al 1° settembre 2015?

Pertanto, andranno in pensione il 1° settembre 2015, uomini e donne che avevano raggiunto i requisiti per la pensione entro la data del 31 dicembre 2011. Più precisamente, per quanto riguarda la pensione di anzianità, l'aver raggiunto i sessant'anni di età e i 36 di contributi versati oppure i sessantuno anni di età e i 35 anni di contributi o, ancora, l'aver raggiunto i 40 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica.

Ulteriore possibilità di pensione è offerta alle donne che abbiano raggiunto i 61 anni di età e i 20 anni di contributi.

Pensioni, Quota 96 e Opzione donna: quanti posti si libereranno per le assunzioni nella scuola?

Al momento non sono noti i dati ufficiali dei docenti e del personale Ata che ha presentato domanda di cessazione dal servizio entro lo scorso 17 gennaio avendo raggiunto i requisiti per la pensione. Le ultime indicazioni forniscono un numero compreso tra le 22 mila e le 25 mila accolte da parte degli uffici scolastici che hanno il compito di verificare il possesso dei requisiti dei richiedenti. Di queste, nove domande su dieci risulta presentato da personale in possesso dei requisiti per i "Quota 96", mentre sono state numerose le donne che hanno usufruito dell'"opzione donna", ovvero l'aver compiuto i 57 anni e tre mesi e l'aver raggiunto i 35 anni di contributi, con calcolo però della pensione con il solo sistema contributivo.

Cinquecento domande, invece, sono state presentate da coloro che potrebbero beneficiare della sesta salvaguardia prevista dalla Legge n. 147 del 14/10/2014, articolo 2, comma 1, lettera d, in base alla quale, avendo raggiunto la Quota 97 e 3 mesi al 31 dicembre 2014, o 40 anni di servizio, hanno utilizzato almeno un permesso della Legge 104/92 nell'anno 2011.

In tutto dovrebbero essere circa 35 mila i pensionati 2015 nella scuola se aggiungiamo anche i docenti che, entro lo scorso 28 febbraio, hanno ricevuto la comunicazione da parte del preside di risoluzione unilaterale del contratto di lavoro. Sarà, dunque, un numero importante che accenderà le speranze di docenti e impiegati Ata che sperano nella stabilizzazione nella scuola.