Il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, in un'intervista rilasciata sul quotidiano La Repubblica, si è pronunciata sul tanto discusso ruolo dei dirigenti e sui cosiddetti super poteri che verranno loro conferiti se la Riforma della scuola verrà attivata, salvo le modifiche che potrebbero essere apportate al disegno legge sulla Scuola. Secondo quanto dichiarato dalla Giannini, i presidi che sceglieranno gli insegnanti in base a parentele e conoscenze, come auspicato da molti docenti, perderanno la loro indennità e poi il loro ruolo. Non si è a conoscenza, tuttora, di quali saranno le modalità con le quali i dirigenti verranno valutati in quanto nel Disegno di legge questa normativa non è stata inserita.


Le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione - Probabilmente verrà introdotta una legge in delega successivamente, come ha anticipato la senatrice Francesca Puglisi del Partito Democratico. Un'altra domanda che riguarda un problema che affligge i docenti è quella sulla tutela di legge nei confronti di coloro che saranno inseriti negli albi regionali, come previsto dalla Riforma e perché il Ddl scuola non si pronunci sulle immissioni in ruolo e la permanenza nelle sedi di insegnamento, riferendosi alle tutele dei riservisti per essere immessi in ruolo e della legge 104/92 riguardante l'assistenza ai familiari disabili. La risposta da parte del sito Orizzonte scuola è positiva per il motivo che non possono essere eliminate le tutele che sono garantite dalla legge 104.


Nella sua intervista il ministro Giannini ha inoltre precisato che gli albi territoriali dovrebbero sostituire il folle punteggio, come da lei stessa definito, che ha guidato fino ad oggi la carriera dei docenti, e lo ha spiegato prendendo ad esempio il punteggio di un docente ottenuto mediante un master aggiunto a quello previsto dalla legge 104 sui familiari da assistere. Sempre secondo la Giannini, con l'inserimento negli albi, un professore soggetto a contabilità burocratica ha la possibilità di divenire parte attiva di una scuola perché scelto in base alle sue qualità.