Si tratta oramai di un vero e proprio scontro tra il personale scolastico e il governo Renzi: il ddl della riforma scuola 2015 deve essere ritirato, altrimenti nessuno voterà il PD alle elezioni Regionali che si terranno a breve. Si è calcolato che il mondo della Scuola vale più dell'1% e Renzi potrebbe essere preoccupato, in un momento in cui la perdita di consensi per il partito di maggioranza è in atto, di vedere sempre di più erosa la propria forza elettorale. La protesta, insomma, si snoda su due piani: quello dello sciopero del 5 maggio, che si attende molto partecipato, e la lotta sui social.

Dai social parte la campagna contro la riforma scuola 2015: 'Non voteremo Renzi e il PD', news 27-04

Anche se il ministro Giannini ha parlato soltanto di una minoranza rumorosa e addirittura "squadrista", riferendosi alle contestazioni subite negli ultimi giorni, sembra proprio che il popolo della scuola sia capace di una rapida organizzazione sul web e di proteste partecipate ed efficaci. La dimostrazione la danno la facilità e la rapidità con cui sono stati organizzati i flashmob. Insomma, la protesta contro la riforma scuola 2015 del governo Renzi assume anche un'altra forma: si lancia la parola d'ordine di "Non votiamo il PD" e le preoccupazioni nel partito di maggioranza potrebbero crescere sempre di più, soprattutto se lo sciopero del 5 maggio dovesse andare particolarmente bene ed essere molto partecipato.

Le Elezioni Regionali chiameranno alle urne circa 17 milioni di italiani per il rinnovo delle amministrazioni regionali di Veneto, Liguria, Marche, Umbria, Toscana, Puglia e Campania e per il rinnovo di più di mille amministrazioni comunali. Si sostiene addirittura che le prime aperture e i primi emendamenti a firma proprio del PD servano a scongiurare la perdita di consensi nella prossima tornata elettorale.

La protesta è netta e il messaggio che si può leggere su Facebook anche: "non voteremo quei partiti e quei politici che difendono e sostengono la riforma scuola 2015 del governo Renzi".

Lo sciopero del 5 maggio contro la riforma scuola 2015: nelle piazze anche i flashmob, news 27-04

Si avvicina sempre di più la giornata di sciopero del 5 maggio contro l'intero impianto della riforma scuola 2015: l'attesa è molto alta e si tratta probabilmente di un momento decisivo per le sorti future del mondo della scuola.

Qualora la partecipazione fosse realmente molto alta, il governo Renzi non potrebbe non affrontare la questione. L'organizzazione è molto articolata e prevede una serie di iniziative: oltre i cortei e le manifestazioni nelle maggiori città italiane, nei centri più piccoli sono in via di organizzazione dei flashmob, con lo scopo non soltanto dimostrativo ma anche informativo. Il fronte del mondo della scuola, comunque, non risulta essere così unito come sembra, tante sono le divisioni interne e le questioni di conflitto tra, ad esempio, abilitati con percorsi differenti (pensiamo ai TFA e ai PAS). Il richiamo all'unità da parte dei sindacati è ciò che viene richiesto per questa giornata, perché la riforma scuola penalizza tutti e va combattuta in maniera unitaria.

È tutto con le ultime news sulle proteste contro la riforma scuola 2015 del governo Renzi. Per ricevere aggirnamenti sulle questioni di politica scolastica ed economica, vi suggeriamo di cliccare sul pulsante "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.