È stata pubblicata ieri sul quotidiano la Stampa un'intervista a Davide Faraone, il sottosegretario all'Istruzione, intorno ad alcuni nodi fondamentali della riforma scuola 2015 del governo Renzi: le due questioni che sono state affrontate riguardano da un lato il piano assunzioni e i numeri reali dei posti vacanti, e dall'altro la tempistica che si prevede per l'approvazione del ddl. Intanto, sono state consegnate al Presidente della Repubblica 68mila firme, raccolte dal movimento "Gessetti rotti" che sottolinea i gravi profili di incostituzionalità contenuti nel progetto di riforma della Scuola.
Lo scontro con il M5S: la riforma scuola 2015 di Renzi e il numero delle assunzioni, news 28-04
Durante l'intervista al quotidiano la Stampa, Davide Faraone ha sferrato un duro attacco al M5S sul numero dei posti che sarebbero disponibili per il piano assunzioni straordinario dell'anno scolastico 2015/2016. Quello che rappresenta uno dei punti di forza della riforma scuola 2015 del governo Renzi, diventa sempre di più uno dei terreni di scontro. Secondo il M5S, infatti, leggendo i documenti e le tabelle predisposte dalla VII Commissione Cultura si evincerebbe che i posti vacanti per le assunzioni sarebbero 120mila circa e non 100mila come sostiene il governo; in realtà, però, l'ammanco di posti sarebbe nel numero di 70mila, dal momento che i centomila annunciati sarebbero divisi al 50% sull'organico di diritto e su quello funzionale.
Davide Faraone è intervenuto su questo punto, sottolineando come chi presenta questi dati o non sia in grado di leggere i documenti o menta apertamente agli italiani. Resta, poi, aperta un'altra questione connessa al piano assunzioni: il destino degli insegnanti abilitati TFA e PAS delle Graduatorie d'Istituto. Si tratta di un punto che il governo non ama trattare perché rappresenta una delle maggiori contraddizioni dell'intero sistema di reclutamento: al momento, sembra che l'unica possibilità sia quella di posti preferenziali per il megaconcorso del 2015/2016.
La tempistica: Renzi potrebbe chiedere la fiducia sul ddl di riforma scuola 2015, news 28-04
Ma un altro passaggio dell'intervista di Davide Faraone alla Stampa susciterà ancora più polemiche: il sottosegretario, infatti, ha ribadito come il governo Renzi stia pensando di mettere la fiducia sul ddl di riforma scuola 2015 per evitare che la grande rivoluzione sia bloccata proprio nel momento in cui sta nascendo.
Si tratta oramai di un vero e proprio braccio di ferro: decisivo, probabilmente, sarà lo sciopero del 5 maggio, quando si potranno misurare realmente le forze in campo. Qualora la mobilitazione riuscisse realmente a bloccare la scuola, allora è probabile che il governo Renzi possa scendere a "compromessi". Un'altra questione da non sottovalutare è lo scontro interno al PD e il nodo delle prossime elezioni Regionali: il calo di consensi segnalato dai sondaggi potrebbe accrescersi proprio a causa di una riforma della scuola che non piace e non viene condivisa dagli operatori della scuola.
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