Si discute ancora sulle famigerate Pensioni. Tutto si concentra sulle varie ipotesi avanzate dalle varie parti politiche ma senza delle risposte concrete. Intanto in Commissione Lavoro alla Camera è stato depositato il disegno di legge che disciplina i pensionamenti seguendo il meccanismo di Quota 100. Si tratta di un'ipotesi ripresa più che induce il Governo a temporeggiare visto che necessita di risorse finanziarie notevolmente ampie che l'esecutivo non può facilmente reperire. L'ipotesi sostenuta dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, infatti, potrebbe comportare alle casse statali un costo elevato che varia dai 2,5 agli 11 miliardi di euro.

L'idea sulla Quota 100 è stata al centro di molte discussioni anche se è la più accreditata ma adesso sembra avere compiuto un passo decisamente importante. Infatti, il ddl n. 2945 presentato dinanzi alla Commissione Lavoro alla Camera, prevede a partire dal primo gennaio 2016 l'uscita dal lavoro dopo il raggiungimento dei 62 anni di età anagrafica accompagnata dai 38 anni di versamenti contributivi oppure 63 anni di età e 37 anni di contribuzione o ancora, dopo aver maturato almeno 64 anni di età anagrafica e 36 anni di contributi effettivamente versati fino al 31 dicembre 2021.

Come specificato sul portale "Pensioni Oggi", il disegno di legge vale sia per i lavoratori dipendenti che autonomi che risultato iscritti alla previdenza pubblica e non prevede nessun tipo di decurtazione sull'assegno pensionistico.

E non potevano di certo mancare le parole del deputato del Pd Cesare Damiano: "vogliamo restituire ai lavoratori quella serenità perduta nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da un completo stravolgimento del sistema previdenziale"- ha spiegato Damiano. Secondo il fautore dell'ipotesi di Quota 100, infatti occorrerebbe rendere più flessibile l'uscita dal lavoro a tutti quei lavoratori, rimasti "vittime" delle severe norme contenute nella Legge Fornero del 2011.

Sempre come riportato su "Pensioni Oggi", maggior riguardo, si ha per i lavoratori con età superiore ai 60 anni, i quali pur avendo maturato 38 anni di contributi, per usufruire della pensione di vecchiaia, devono raggiungere i 67 anni di età, ma potrebbero usufruire del meccanismo di Quota 100 per anticipare l'uscita di qualche anno.