Proseguono le proteste contro la riforma Scuola 2015 del governo Renzi e una questione che sta suscitando grandi polemiche è quella che riguarda il concorso scuola 2015 e le nuove modalità pensate per il futuro in vista dell'immissione in ruolo. Secondo la Ghizzoni, la decisione di eliminare il TFA, accompagnato dal nuovo sistema di arruolamento, farà in modo che non si crei più precariato: la situazione andava cambiata radicalmente. Il problema, però, riguarda due categorie appunto di aspiranti docenti: da un lato gli abilitati TFA che, oggetti di un esperimento, si trovano ad aver speso circa 3000 euro per un corso abilitante e si vedono superati anche dagli idonei del concorso 2012 (ed il concorso non era abilitante!); dall'altro i neolaureati che si trovano in una situazione surreale, non possono accedere al concorso scuola 2015 e non hanno possibilità di un corso abilitante.
Quale sarà il loro futuro?
Reclutamento e concorso scuola 2015: il bando a ottobre, gli esclusi
Il concorso scuola 2015 sarà in delega rispetto a quelli che si svolgeranno nel futuro: la questione riguarda i docenti abilitati tramite TFA e PAS per i quali è stato pensato. Dunque, il bando dovrebbe uscire entro il 1 ottobre e dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: potranno partecipare soltanto gli insegnanti abilitati, mentre i semplici laureati dovranno restare a casa. Ovviamente, il bando non è stato ancora predisposto, tanto più che la riforma scuola di Renzi deve ancora passare l'esame al Senato e diventare legge, dunque bisogna ancora attendere. Le polemiche sono tantissime: TFA e PAS accusano di essere stati discriminati, i docenti delle GaE potranno insegnare anche su classi di concorso per le quali non sono abilitati, mentre il personale qualificato, abilitato e selezionato deve restare a casa; i semplici laureati si chiedono quale sarà il loro possibile futuro, qualora vogliano intraprendere la carriera di insegnanti.
Il concorso, ovviamente, non si svolgerà prima del 2016, e, se si aggiungono le 100mila immissioni in ruolo, è veramente difficile che ne venga bandito un altro in tempi brevi.
Il concorso scuola e la nuova carriera degli insegnanti
La Camera ha dato il via libera alla riforma scuola 2015 di Renzi e dunque anche all'art.
23 che contiene la delega al governo sul nuovo sistema di reclutamento pensato per il personale della scuola secondaria. Una volta entrato a regime, il meccanismo prevede l'acquisizione durante il percorso di laurea di 36 crediti formativi in discipline psico-pedagogiche e, una volta giunti alla laurea, si dovrà partecipare al concorso scuola.
Una volta vinto il concorso scuola, vi sarà un apprendistato di tre anni con contratto a tempo determinato (e fortemente ridotto): il primo anno prevede una specializzazione, il secondo e il terzo dei tirocini formativi con possibilità di lavorare come supplenti. Il sistema, insomma, nasconde, secondo i sindacati, un taglio alla scuola: le supplenze saranno svolte dai tirocinanti che saranno pagati nettamente di meno rispetto ad oggi.
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