Lavoratori Indesit contro gli esuberi decisi da Whirlpool, Landini al presidio di Fabriano - Continua la giusta e sacrosanta battaglia dei dipendenti di un storica azienda italiana, la Indesit, contro il piano di riduzione del personale deciso praticamente unilateralmente dalla nuova proprietà di Whirlpool, gigante internazionale che procede dritta come un treno nei suoi intenti. Ieri lunedì 25 maggio ennesimo presidio a Fabriano con sciopero di tre ore indetto dai sindacati Fim, Uilm e Fiom, con la presenza del segretario Maurizio Landini che, con la solita grinta, ha ribadito che i lavoratori vanno coinvolti nelle trattative e che non si firma nulla contro il loro parere.

''Whirlpool deve mettere sul tavolo tutto quello che vuole fare. La chiusura di None e Carinaro va rigettata. Di fronte a 500 mln di investimenti vogliamo capire quale piano c'è. Non si può dire investo qui e licenzio dall'altra parte'': queste le prime parole del segretario della Fiom, la federazione dei metalmeccanici della CGIL, rimasta secondo molti l'ultimo "vero" sindacato in Italia.

Landini è intervenuto allo sciopero degli operai e degli impiegati Indesit contro il piano di esuberi elaborato da Whirlpool, un piano che prevedeva inizialmente 1350 licenziamenti nelle sedi italiane ma che la settimana scorsa è stato annunciato passare a oltre 2000: ben 1430 gli operai che Whirlpool vorrebbe mandare a casa, 480 gli impiegati e 150 i lavoratori del settore Ricerca e Sviluppo.

Tuttavia bisogna aggiungere che sarebbero previste 280 nuove assunzioni nello stabilimento di Cassinetta, nel varesotto, e che Whirlpool sarebbe disposta -secondo le parole di un rappresentante Uilm- a non licenziare fino al 2018, negli stabilimenti lombardi, se avesse accesso agli ammortizzatori sociali adeguati.

E' tutto molto fumoso comunque ed i lavoratori Indesit stanno vivendo mesi da incubo, su questo c'è poco da discutere, e lo stesso governo si è espresso con parole chiare e nette circa l'atteggiamento e il piano di esuberi di Whirlpool: "inqualificabile taglia di un terzo la forza lavoro del gruppo in Italia" ha detto Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico, che ha aggiunto che i previsti investimenti da mezzo miliardo di euro, insieme alle poche nuove assunzioni, non possono compensare tagli al personale di così ampia portata.