Mancano ormai pochi giorni al prossimo 1° di giugno, una data importante per quanto concerne le novità amministrative che riguardano il nostro istituto di previdenza e che porterà a cambiamenti per milioni di pensionati italiani. Dal prossimo mese prenderà infatti forma quanto previsto dalla circolare numero 3519 emanata dall'Inps, con la quale si certifica l'unificazione di tutti i pagamenti pensionistici di stampo pubblico. La misura è stata avviata con il DL n. 65 dell'anno in corso, attraverso il quale i legislatori hanno stabilito di portare il pagamento di tutte le rendite in un'unica data.
L'obiettivo è di costruire razionalità all'interno dello scadenzario previdenziale senza per questo andare a pesare sui conti dello Stato o sulle tasche dei pensionati; secondo le stime, i vantaggi sulle commissioni bancarie dovrebbero equilibrare i mancati introiti per gli interessi dovuti alle anticipazioni di versamento. Si tratta quindi di una svolta che dovrebbe avere benefici per entrambi i soggetti coinvolti.
Unificazione dei pagamenti al primo del mese, ecco come funzionerà dal punto di vista pratico
Per quanto concerne il lato pratico, la circolare Inps sopra citata ha indicato anche quali saranno le modalità di versamento seguite dall'istituto di previdenza. Il bonifico di tutte le rendite precedentemente scaglionate (ad esempio al giorno 10 per alcune casse separate o al 16 per gli ex dipendenti pubblici) saranno effettuati al giorno 1 di ogni mese, salvo che quest'ultimo cada nel fine settimana oppure in un giorno festivo.
In questo caso, il versamento sarà rimandato al primo giorno bancabile utile.
Rimborsi pensione e rivalutazione Istat: le novità dopo la sentenza della Consulta
Novità interessanti sono in arrivo anche per quanto concerne la questione delle rivalutazioni pensionistiche da attribuire per l'adeguamento all'inflazione; dopo la svolta riguardante il biennio 2012 - 2013, per il quale sarà previsto un rimborso una tantum fino a 750 €, ci si sta ora concentrando sul futuro.
Da inizio 2017 potrebbe nuovamente cambiare il sistema di rivalutazione delle Pensioni, adottando un meccanismo di calcolo più generoso e in qualche modo simile a quello in vigore prima della legge Fornero. Ad anticiparlo è stato il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, che in questo modo vorrebbe chiudere definitivamente ogni problema di costituzionalità sulla vicenda.
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