E' in pieno svolgimento la discussione al Senato per quanto riguarda il DDL Buona Scuola. Particolare rilevanza hanno assunto le audizioni delle Associazioni dei genitori che hanno puntato il dito soprattutto contro il ruolo che assumeranno i presidi con la prossima riforma scolastica: non mancheranno, comunque, le polemiche da parte dei docenti, per alcune prese di posizione che non verranno certamente condivise.

Secondo l'Age (Associazione italiana genitori), il dirigente scolastico deve possedere semplicemente i requisiti riguardanti la competenza e l'autorevolezza, molto più che gli ampi poteri regalati dalla Buona Scuola.

Dello stesso parere anche il Coordinamento genitori democratici che ha posto l'accento sulle difficoltà a cui potrebbe andare incontro il mondo scolastico con il nuovo ruolo affidato ai presidi. Se i docenti non sono in grado di mettere in atto un metodo cooperativo, è inevitabile che la scuola poi funzioni male. Ancora una volta è stato messo in evidenza il problema delle 'classi pollaio' e come sia necessario prevedere un tetto massimo nel numero degli studenti per ciascuna classe.

Riforma scuola Renzi, genitori contro ruolo presidi: le altre richieste

L'Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) ha invece criticato le misure prese in favore delle scuole paritarie definendole 'insufficienti'. E' stato chiesto, in proposito, che la soglia massima di 400 euro, prevista come detrazione per gli studenti iscritti alle scuole paritarie, venga aumentata sino a 4.000 euro oltre a dare la possibilità ai docenti precari assunti nel 2015 di poter continuare la loro attività didattiche nelle paritarie senza perdere il loro posto nelle graduatorie.

Il Fonags (Forum nazionale associazioni genitori scuola) ha espresso la propria soddisfazione per alcune richieste accolte durante la discussione del DDL Renzi alla Camera; tuttavia, ritiene necessario che venga riconosciuta ai genitori che parteciperanno ai collegi e ai consigli di istituto la possibilità di astenersi dalle proprie attività lavorative, visto l'importante ruolo che la riforma Buona Scuola ha conferito loro.