Il premier Renzi ha dichiarato di voler incontrare i sindacati e i promotori dello sciopero del 5 maggio contro il ddl di riforma scuola 2015, la situazione si è rivelata ben più complessa e conflittuale di quanto si potesse aspettare. Intanto, in Commissione Cultura alla Camera è giunta una nuova polemica da parte del gruppo dei parlamentari del M5S che critica nuovamente l'operato del PD: secondo i grillini, infatti, la strategia non sarebbe soltanto quella della "tagliola", cioè l'obbligo di presentazione di solo 5 emendamenti per ogni gruppo, ma anche quella del "canguro", cioè rinviare la discussione sugli elementi piùà critici della riforma.

È probabile che si tratti di precise indicazioni da parte di Renzi, il quale, come abbiamo già segnalato, preferisce incontrare prima i promotori della mobilitazione e poi avviare il processo di "correzione" del ddl di riforma della Scuola.

Gli emendamenti alla riforma scuola 2015 di Renzi: aggiornamenti al 07-05

Nella giornata di ieri, Maria Coscia, relatrice del Partito Democratico, ha fatto richiesta ufficiale ed è riuscita ad ottenere che fosse rinviata a data da destinarsi la discussione su quelli che vengono considerati gli articoli più dibattuti del ddl di riforma scuola 2015 di Renzi. È saltato così il confronto e dunque la presentazione degli emendamenti sui seguenti articoli: l'art.

6 è quello che istituisce e definisce nelle sue funzioni gli albi territoriali e il cosiddetto organico dell'autonomia, le polemiche riguardano l'accorpamento delle scuole, la mobilità forzata dei docenti e il taglio al personale; l'art. 7 è quello che definisce le funzioni del nuovo preside-padrone, il nodo riguarda proprio la questione della "chiamata" diretta che, ricorda Vacca del M5S, è stata proposta l'ultima volta ai tempi di Mussolini; l'art.

8 è quello che riguarda il piano straordinario di assunzioni, le criticità sono state sollevate ancora una volta da Anief che sottolinea come restino esclusi un docente su tre appartenente alle GaE, alle GI e alle graduatorie di merito; l'art. 9 è invece sul nodo della formazione dei docenti e l'art. 12 riguarda il limite per i contratti di supplenza di 36 mesi, su quest'ultimo punto si ricorda la sentenza europea che impone all'Italia l'assunzione per questa tipologia di precari.

Le mosse di Renzi e la riforma scuola 2015: l'anno 2015/2016 sarà transitorio, news 07-05

La strategia del governo Renzi per quanto riguarda l'esecuzione della riforma scuola 2015 prevede una scansione in due tempi differenti: l'anno scolastico 2015/2016 sarà un anno di transizione e i docenti verranno scelti a partire dagli albi territoriali, mentre a partire dall'anno 2016/2017 si passerà alla costituzione delle cosiddette "reti di scuole" a partire dalle quali muoverà la rivoluzione delle scuole. Si prevedono, allora, accorpamenti tra istituti e dunque anche tra le segreterie con una riduzione netta del personale ATA impiegato e l'obbligo di mobilità per gli insegnanti, i quali vedranno il loro monte ore diviso in più scuole appartenenti alla stessa provincia.

La discussione degli emendamenti-chiave è stata predisposta per il fine settimana, mentre il gruppo di SEL intende presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Giannini.

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