Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 7 maggio 2015 riguardano i lavoratori precoci e la presa di posizione dell'Inps in merito all'opzione donna. Inutile ribadire come in questi giorni regni un clima di grande incertezza sulle pensioni dei precoci, dal momento che una eventuale riforma previdenziale del governo Renzi appare sempre più lontana dopo la decisione, a sorpresa, della Consulta, che potrebbe costare alle casse dello Stato, stando ai conti della Cgil, qualcosa come 16 miliardi di euro nei prossimi anni. A questo proposito, si sottolineano le parole di diversi esponenti dell'esecutivo.

Da un lato il ministro dell'Economia Padoan, che ha assicurato che verrà rispetterà la decisione della Consulta cercando però di minimizzare l'impatto per le casse del governo. Dall'altra le dichiarazioni del sottosegretario Zanetti, Scelta Civica, che ha affermato come l'indicizzazione delle pensioni dovrebbe essere restituita soltanto alla fasce più basse e non a quelle più alte, intervento questo ritenuto immorale da parte del rappresentante dell'esecutivo Renzi. 

Riforma pensioni 2015, quota 100 o quota 97: quali le risorse finanziarie?

Il governo si ritrova ad avere un buco di 16 miliardi di euro, difficile quindi pensare che quota 100 o quota 97, gli strumenti individuati da Cesare Damiano per la pensione anticipata 2015 e tanto criticati dai lavoratori precoci, potranno essere mai varati, se si tiene conto che uno degli ostacoli maggiori per quota 100 fosse la reperibilità dei 10 miliardi di euro richiesti tra virgolette dalla misura, specialmente ora che la Consulta ha inferto un colpo mortale alla Legge Fornero. Dovrebbero invece riuscire a raggiungere il loro obiettivo coloro che con la Class Action hanno presentato ricorso al Tar per la proroga dell'opzione contributivo donne, indipendentemente dall'imminente circolare dell'Inps, che dovrebbe confermare come le domande non verranno cestinate fino a quando non si pronuncerà il Ministero del lavoro. Staremo a vedere.