Pensione con Opzione Donna, ultime notizie: presentato in Senato il ddl della Lega Nord - In questi giorni dominati dalle questioni legate al rimborso ai pensionati e alla rivalutazione della pensione continuano comunque in Parlamento discussioni e proposte su vari punti della riforma delle Pensioni; tra gli esponenti più attivi quelli della Lega Nord, anche se delle loro iniziative non se ne parla quanto quelle di Cesare Damiano (in realtà ne già dato resoconto in due articoli: il primo è Pensione Quota 100 o 97, precoci e autonomi: i ddl di Damiano e della Lega Nord proprio di confronto tra i due progetti).

Pochi giorni fa è stato depositato in Commissione Lavoro al Senato il ddl per la proroga fino al 31 dicembre 2018 dell'Opzione Donna / Opzione Contributivo per la pensione anticipata delle lavoratrici, il regime sperimentale introdotto nel 2004 con la riforma delle pensioni del governo Berlusconi e firmata Roberto Maroni, altro esponente leghista.

Quello della Lega Nord sulla proroga per l'Opzione Donna è il ddl n° 1848, presentato dalla senatrice sig.ra Emanuela Munerato, che il suo collega di partito Paolo Tosoni così commenta in occasione dell'avvio dell'istruttoria legislativa (la discussione del progetto): "Si tratta di una iniziativa necessaria per introdurre quella tanta discussa flessibilità in uscita di cui tanto si parla ma poco si è fatto sin'ora.

Si inizi a restituire un po' di flessibilità a partire proprio dalle lavoratrici che hanno pagato, al pari degli esodati, il prezzo piu' alto delle rigidità della Fornero". Ricordiamo che la Lega Nord ha presentato anche proposte di riforma pensioni su esodati e pensione anticipata degli statali (il secondo ddl di cui accennavamo più sopra, il n° 3002 e che contiene anche un'altra modifica all'Opzione Donna, ovvero la cancellazione dell'innalzamento dell'età minima per la richiesta dovuto all'adeguamento che l'INPS deve fare in base al crescere delle stime sulla durata media della vita, la causa di tutta questa confusione sui termini temporali).

Il ddl della Lega Nord sulla domanda di Opzione Donna prevede l'estensione della possibilità di pensione anticipata alle lavoratrici dipendenti con almeno 35 anni di contributi e 57 di età, sia per il settore privato che per il settore pubblico, se raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre 2018 ed ovviamente accettano il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo, che comporta una riduzione della pensione.

Ricordiamo che attualmente l'Opzione Donna / Opzione Contributivo prevedeva inizialmente un minimo di 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 58 per le autonome ma con gli adeguamenti che l'INPS ha dovuto applicare a causa dell'aumento della stima di vita si sono aggiunti 3 mesi nel 2013, che avrebbero dovuto essere raggiunti entro il 31 maggio 2014 (autonome) o 30 novembre 2014 (dipendenti private) o 31 dicembre 2014 (dipendenti pubbliche); in più c'è il discorso della "finestra mobile" che ha fatto interpretare all'INPS il termine per la maturazione dei requisiti nelle date appena indicate e non al 31 dicembre 2015, la scadenza dell'Opzione Donna inizialmente prevista dalla riforma delle pensioni targata Roberto Maroni del 2004.