Continuano le indiscrezioni sulle possibili modifiche dell'attuale riforma pensionistica. Molte sono le ipotesi che si trovano sul tavolo del premier Renzi, tante le proposte presentate da forze politiche e sociali allo scopo di intervenire rendendo l'attuale legge Fornero più flessibile. Tanti, però, sono anche i problemi da affrontare come ad esempio la contrarietà da parte del Ministero dell'Economia e dell'Unione Europea relativamente al fatto che l'età pensionabile venga abbassata, secondo quanto riportato dal sito internet pensionioggi.it.

Tito Boeri ipotizza un contributo di solidarietà per finanziare l'approvazione della riforma pensionistica

Ricordiamo che gli attuali requisiti pensionistici oggi richiesti per andare in pensione sono, per gli uomini, 66 anni e 3 mesi, per quanto riguarda l'età, e 42 anni e 6 mesi, di contributi versati; per le donne rimane invariata l'età mentre sono necessari 41 anni e 6 mesi di contribuzione. Le principali proposte che si stanno discutendo in questi giorni prevedono l'uscita anticipata dal lavoro a 62 anni con 35 anni di contributi, attraverso una penalizzazione che può raggiungere anche l'8 percento. Questa ipotesi viene avallata da molte parti politiche e, soprattutto, da Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), il quale ha ipotizzato l'approvazione di un contributo di solidarietà da parte di chi percepisce trattamenti pensionistici calcolati in parte con il sistema retributivo, che possa finanziare questa proposta.

Quota 100 e prestito pensionistico sono due delle ipotesi allo studio del governo Renzi

Un'altra ipotesi, di facile attuazione, quella relativa alla cosiddetta 'Quota 100', proposta da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, corrispondente alla somma tra età anagrafica e anni di contribuzione. Il lavoratore, così, potrebbe scegliere il momento in cui andare in pensione tenendo in considerazione il predetto requisito, come ad esempio ad un'età di 60 anni con un versamento contributivo di 40 anni. Si parla anche del sistema denominato 'prestito pensionistico', cioè la possibilità di ricevere dallo Stato, quando prossimi alla pensione, un anticipo che dovrà essere restituito, a piccole rate, quando si raggiungono i requisiti pensionistici richiesti.