Lunedì 18 maggio, a Palazzo Chigi, si svolgerà un Consiglio dei Ministri nel quale si discuterà del 'dossier pensioni'. Diverse sono le ipotesi per risolvere la questione, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 30 aprile, la quale ha bocciato il blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori tre volte al minimo Inps. E' presumibile che, dall'incontro di lunedì, usciranno solamente delle indicazioni generali su come rimborsare i pensionati interessati. Le soglie e gli altri dettagli saranno specificati il prossimo mese, dopo le elezioni regionali, secondo quanto riportato dal sito internet ilvelino.it.

Matteo Renzi: 'Non sarà rimborsato tutto a tutti'

Appare certo il fatto che non sarà rimborsato tutto a tutti. Infatti, il premier Renzi, intervistato nella trasmissione radiofonica Radio anch'io, ha specificato che 'il governo restituirà una parte dei soldi previsti nei limiti, però, della sentenza della Consulta. Sono amareggiato che questi soldi non andranno a quei pensionati che hanno un assegno di 700 euro. In ogni caso, per effettuare il rimborso non toglieremo niente a nessuno'. Lo stesso Renzi ha sottolineato che 'nei prossimi mesi riorganizzeremo il modello delle pensioni.

Probabilmente, il rimborso avverrà per tutte quelle pensioni 4-5 volte superiori al minimo Inps

Ma quali sono le vere intenzioni del governo?

L'idea principale è quella di provvedere al rimborso di tutto o quasi fino agli importi corrispondenti 4-5 volte il minimo Inps. Al di sopra di questi importi, i rimborsi tenderebbero a diminuire. Per essere più chiari: il rimborso totale avverrebbe per tutte quelle pensioni pari a tre volte il minimo, cioè 1.500 euro lordi al mese; tra i 1.500 e i 2.000 euro ci potrebbe essere un rimborso dell'80 percento del dovuto; tra i 2mila e i 2.500 euro un rimborso del 60 percento, fino ad azzerarsi per gli importi più alti.

Questo sistema venne applicato anche durante il governo Letta.

L'obiettivo del governo è quello di limitare le uscite ad un massimo di 2,5 miliardi di euro per l'anno in corso. Quasi certamente, una parziale copertura potrebbe essere l'utilizzo del cosiddetto 'tesoretto' da 1,6 miliardi di euro. A questo si potrebbero aggiungere altre risorse provenienti dalla spending review.