Anche l'incontro con le associazioni delle famiglie non è andato a buon fine, il ddl di riforma scuola 2015 non si tocca e gli interventi del ministro Giannini, del sottosegretario Faraone e dello stesso premier Renzi sono piuttosto chiari, la "rivoluzione" deve continuare. I margini di manovra per il mondo della Scuola, a questo punto, sono piuttosto ristretti: i sindacati rappresentativi e federali chiamano nuovamente alla mobilitazione (alcune date sono il 18 e il 19 maggio), ma bisogna capire quali sono le reali forze in campo, se, insomma, il mondo della scuola ha il coraggio di sfidare apertamente il governo, attraverso l'ipotesi di blocco degli scrutini e degli esami di stato.

Secondo i sindacati, la lotta deve continuare, e parole di "comprensione" per le agitazioni della scuola giungono anche da parte di Rodotà, che giudica insostenibile questo ddl di riforma scuola.

Giannini, Faraone e Renzi: la riforma scuola 2015 sarà presto legge, news 14-05

Sono stati molti gli interventi da parte dei rappresentanti del governo Renzi in difesa del ddl di riforma scuola 2015. Nella giornata di ieri, è intervenuta, a margine dell'incontro con le associazioni dei genitori, il ministro Giannini che ha ribadito come la riforma sia in realtà una rivoluzione e, come ogni rivoluzione, scatena delle reazioni. Il riferimento è ai disordini creati dai sindacati, anche se, a ben vedere, i docenti si sono spesso mossi nelle ultime settimane anche al di là dell'intervento delle associazioni sindacali.

Ancora più duro l'intervento di Faraone che ha accusato i sindacati di aver "sciacallato" la scuola per molti anni soltanto in vista del tesseramento e non per le reali esigenze del mondo della scuola. I sindacati sarebbero sul piede di guerra soltanto perché, da quando è in carica il governo Renzi, le sconfitte sono state tante e piuttosto dolorose.

Infine, anche il premier ha ribadito qual è la linea: si va avanti a testa bassa, si cerca il confronto con i parlamentari dell'opposizione e della minoranza PD, ma non si scenderà a compromessi né si cambierà nulla: in poche parole, si tratta di accettare il ddl di riforma scuola così come è stato licenziato dalla VII Commissione Cultura.

I margini di manovra e la mobilitazione contro la riforma scuola 2014 di Renzi, news 14-05

Quali sono i margini di manovra per costruire una mobilitazione efficace contro la riforma scuola 2015 di Renzi? Ad intervenire è stato anche Stefano Rodotà, che, durante un'intervista rilasciata a Floris nel programma DiMartedì, ha ribadito tutte le criticità di una riforma che, in sostanza, penalizza le classi sociali più deboli e rinforza quelle più forti. La situazione è oltremodo delicata: il governo Renzi ha blindato il ddl, affermando che, se salta anche soltanto uno degli elementi, salta contemporaneamente anche il piano assunzioni. Si tratta, secondo i sindacati, di un vero e proprio ricatto sulla pelle dei precari della scuola.

Intanto, la mobilitazione prosegue: il 18 e il 19 maggio ci saranno due presìdi dinanzi a Montecitorio e c'è la possibilità che i sindacati chiamino il blocco degli scrutini, il quale potrebbe comportare anche il blocco degli esami di Stato, creando una situazione d'emergenza più unica che rara. L'invito, da parte delle associazioni del mondo della scuola, è ad avere coraggio di osare, ma la partita, si sa, è ben più complessa.

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