Come per i precari, anche per gli insegnanti di ruolo a rischio il proprio posto di lavoro? A sostenere tale teoria è Silvia Chimienti, deputata del Movimento Cinque Stelle, che ha messo in risalto quanto contenuto nel comma 11 dell'articolo 8 del disegno di legge sulla Scuola, all'interno del quale si nasconderebbe una vera e propria trappola anche per i docenti di ruolo. Cosa è stato indicato in questo passaggio legislativo? A partire dall'anno scolastico 2016/2017, la mobilità territoriale nonchè quella professionale dei docenti opera tra gli ambiti territoriali.
DDL Scuola, docenti di ruolo e domanda di mobilità: l'insidia nascosta
Che cosa significa? Significa che se un docente deciderà di presentare domanda di mobilità professionale e territoriale all'Istituto dove insegnava per sopravvenute necessità o per propria volontà, rischia di ritrovarsi negli albi territoriali con tutte le conseguenze che ne comportano (ovvero eventuale assegnazione triennale da parte del dirigente scolastico).
La stessa sorte subiranno i docenti soprannumerari, visto che saranno costretti, loro malgrado, a presentare domanda di mobilità.
In poche parole, sia che la domanda di mobilità venga presentata spontaneamente, sia perchè questa risulti 'obbligata', l'inevitabile destino sarà quello di entrare nella 'compravendita' degli incarichi, gestita dai dirigenti scolastici.
M5S sul DDL Buona Scuola Renzi: 'Che sistema folle è questo?'
L'onorevole Chimienti ritiene un'assurdità che, oltre alle ingiustizie a danno dei precari, anche gli insegnanti di ruolo debbano pagare le conseguenze di una riforma che, dopo una lunga agonia, condurrà inevitabilmente alla morte la scuola pubblica italiana.
'I docenti che rimarranno senza alcuna offerta da parte di nessun dirigente scolastico nel loro ambito territoriale, che fine faranno? - si chiede la deputata M5S, membro della Commissione Lavoro alla Camera - Che sistema folle è questo? Io mi appello alla sensibilità dell'aula, visto che esponenti del PD si sono esposti su questo tema per fare una riflessione ulteriore su questo articolo.'
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