Adesso è ufficiale, dopo mesi di richieste e pressioni Renzi ha deciso di intervenire sul tema della Riforma Pensioni 2015. Importanti novità giungono oggi 19 maggio dopo l'ultimo consiglio dei Ministri in cui Renzi ha dichiarato di voler mettere mano alla legge Fornero nel corso della prossima legge di Stabilità. Entro il 2015 quindi si potrebbero avere finalmente nuove forme di prepensionamento e di pensione anticipata, come ad esempio la quota 97 proposta ormai da tempo immemore da Cesare Damiano. Vediamo cosa ha detto il Premier e quali scenari si prospettano.

Pensioni Oggi 19 maggio 2015: novità dal CDM di Renzi

Matteo Renzi ha preso posizione sulla Riforma Pensioni e ha finalmente dichiarato durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri che le "le normative del passato sono troppo rigide" e che il Governo pare intenzionato con la prossima legge di Stabilità a rendere l'uscita dal mondo del lavoro più flessibile. Stando alle ultime novità di oggi, Renzi pensa ad un piano per favorire l'uscita anticipata in cambio di una rinuncia a parte dell'assegno della pensione, per poter far quadrare questa esigenza con i conti pubblici. La linea temporale tracciata è quella di settembre prossimo, quando la nuova legge di stabilità vedrà luce.

In questi mesi estivi il Governo potrà vagliare diverse ipotesi e capire quale forme di pensione anticipata utilizzare. A tal proposito Renzi ha spiegato con un esempio la sua idea: "Se una donna a 61, 62, 63 anni, vuole andare in pensione due o tre anni prima rinunciando a 20-30-40 euro, bisognerà trovare le modalità perché glielo si possa permetter".

Prepensionamento e quota 97? Novità su Pensioni oggi 19 maggio

Il Governo al momento sta pensando a due regimi per un uscita dal mondo del lavoro più flessibile, come detto anche da Poletti nei giorni scorsi. La prima è una pensione anticipata con penalizzazioni, con un minimo di età contributiva e anagrafica, come ad esempio la proposta di quota 97 per andare in pensione da 62 anni di età e 35 di contributi con una decurtazione massima dell'8% sull'assegno.

La seconda misura al vaglio è un prestito pensionistico per chi ha perso il lavoro vicino alla pensione, con obbligo di restituzione della somma una volta conseguita la pensione. Nei prossimi giorni vedremo se il Governo fornirà maggiori dettagli su cosa vuole fare, nel mentre vi invitiamo a cliccare segui in alto per esser aggiornati sul tema!