Corsa contro il tempo e legittimo dubbio legato all'approvazione della riforma della Scuola: Renzi chiederà la fiducia in Senato oppure no? Nel frattempo, i due relatori dell''odiatissimo' testo di legge, Franco Conte e Francesca Puglisi, stanno lavorando alacremente e senza pausa nella stesura di quell'ormai celebre maxiemendamento che dovrà mettere d'accordo tutti all'interno della maggioranza, una 'missione' che si preannuncia davvero di quelle 'impossibili'.
L'attesa è tutta rivolta a ciò che avverrà domani, martedì 23 giugno 2015, in Senato, visto che la proposta PD che dovrebbe 'far contenti' la maggior parte dei senatori di sinistra dovrebbe approdare in commissione cultura al Senato per poi arrivare alla votazione finale entro la fine della settimana.
Buona scuola e assunzioni: status giuridico subito e contratto economico dal 2016?
Nelle ultime ore, però, si sta facendo sempre più largo l'ipotesi di rinviare all'anno prossimo l'assunzione dei centomila docenti: sappiamo bene, infatti, che i tempi tecnici per procedere all'immissione in ruolo siano da considerarsi, ormai, scaduti.
A settembre del 2015, comunque, a tutti i nuovi assunti verrebbe assicurato lo 'status giuridico', anche se, per quanto riguarda il discorso economico, l'assunzione vera e propria scatterebbe dall'anno scolastico 2016/2017.
Riforma scuola Renzi: presidi-sceriffo e chiamata diretta docenti dal prossimo anno
Inoltre, l'anno scolastico che inizierà il prossimo settembre potrebbe essere definito come 'anno di transizione' verso la riforma della scuola: non vedremo, dunque, i 'presidi-manager', gli albi territoriali e non assisteremo nemmeno alla chiamata diretta dei docenti. Tutto rimandato all'anno seguente tranne il discorso riguardante il merito e la valutazione dei docenti, per il quale si dovrebbe già partire il prossimo autunno: a settembre, secondo le ultime indiscrezioni, si dovrebbero formare i comitati di valutazione interni composti dai soli insegnanti.
Riforma della scuola, dunque, che dovrebbe essere scissa in due parti, con la parte più 'consistente' (nonchè quella più criticata) rinviata al prossimo anno. Basterà questa nuova elaborazione ad accontentare la minoranza di sinistra?
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