Arrivano importanti chiarimenti in merito alla disoccupazione Inps Naspi 2015, la nuova forma di ammortizzatore sociale introdotta dal governo Renzi mediante il Jobs Act. L'entrata in vigore del nuovo sussidio è stata accompagnata da una serie di problematiche, in primis il fatto che l'INPS abbia provveduto a rendere disponibile la documentazione utile all'effettuazione della domanda solo qualche giorno dopo l'entrata in vigore (e non prima) scattata ufficialmente l'1 maggio scorso. Nella prima metà di giugno sono però stati perfezionati alcuni decreti relativi al Jobs Act e sono arrivati ulteriori chiarimenti riguardo al meccanismo di funzionamento di questo strumento; focalizziamoci sul licenziamento disciplinare.



Novità Disoccupazione INPS Naspi 2015: licenziamento disciplinare e decreti attuativi Jobs Act, tutti i dettagli

La prima domanda forte che in molti si sono fatti ruotava attorno alla possibilità di poter fruire o meno della disoccupazione INPS Naspi 2015 in caso di licenziamento disciplinare, quel particolare tipo di interruzione del rapporto di lavoro che viene dal datore per via unilaterale. Ad innescarlo la violazione della legge perpetrata dal proprio dipendente, l'esser venuto meno a delle norme contrattuali o l'aver danneggiato gravemente l'azienda di appartenenza. Ebbene, sia che il lavoratore incappi nel licenziamento per giusta causa sia che il datore applichi quello per giustificato motivo - che si concretizza quando il lavoratore assume costantemente dei comportamenti che mettano a repentaglio il rapporto di fiducia col proprio datore di lavoro -, il lavoratore stesso sarà comunque abilitato ad accedere alla Naspi 2015. Un'altra importante precisazione riguarda i lavoratori stagionali del turismo: se uno degli appartenenti a questa categoria perde il lavoro in un periodo compreso fra l'1 maggio e il 31 dicembre 2015 potrà fruire della nuova Naspi per un periodo di tempo più lungo del previsto. In altre parole al lavoratore verranno conteggiati anche altri periodi di contribuzione da lavoro che abbiano già dato luogo all'assegnazione di altre prestazioni a sostegno del reddito. Fermo restando la regola suddetta (valida solo per il 2015), il sussidio non potrà comunque risultare più esteso di 6 mesi complessivi. La nuova forma di ammortizzatore sociale rappresenta una delle più grandi novità di un governo, quello guidato da Renzi, oggi alle prese con parecchie problematiche. Delicatissimo e irto di ostacoli appare in particolare il percorso di avvicinamento al riassetto del mondo della scuola, con il Premier ad aver optato per il voto di fiducia sul testo in questo momento al vaglio della Camera. Anche il Jobs Act è uno dei cavalli di battaglia dell'esecutivo guidato dall'ex sindaco di Firenze, un provvedimento sul lavoro che sino a questo momento però non sta sortendo gli effetti sperati.