Le aziende potranno attivare controlli a distanza dei lavoratori attraverso gli strumenti utilizzati per lavorare, come telefonini, pc e tablet, senza che ci sia bisogno della preventiva autorizzazione della rappresentanza sindacale o dell'ispettorato del lavoro. E' questo, in sintesi, quanto emerge dalla relazione illustrativa di uno degli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri.

La nuova regolamentazione dei controlli a distanza introdotta dal Jobs Act.

La 'sorpresa' dei controlli a distanza dei lavoratori è comparsa nella relazione che accompagna il decreto sulle 'disposizioni in materia di rapporto di lavoro' con una frase che esplicita come non ci sia bisogno di autorizzazioni per dotare i lavoratori dei loro strumenti di lavoro anche 'se dagli stessi deriva la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore'.

Si tratta di una vera a propria cancellazione dell'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori che tuttora regola la materia e secondo il quale è necessario un accordo sindacale per le norme che regolano l'utilizzo delle apparecchiature, con la possibilità di ricorrere al giudice del lavoro nel caso in cui l'azienda non rispetti gli accordi. Con la nuova regolamentazione introdotta dal Jobs Act, non ci sarà bisogno di alcun accordo preventivo per esercitare attività di controllo dei lavoratori attraverso gli strumenti assegnati per il lavoro, fatte salve, comunque, le norme sulla privacy. Basterà consegnare al lavoratore una comunicazione sulle modalità di svolgimento dei controlli. Rimane la necessità di raggiungere un accordo sindacale per l'installazione di impianti audiovisivi.

Controlli a distanza sui lavoratori: sindacati sul piede di guerra.

La novità ha suscitato, come era prevedibile, immediate reazioni da parte dei sindacati. In particolare, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha annunciato una dura battaglia affinché la norma sia modificata. Battaglia che ha già trovato sponda in Parlamento nel responsabile nazionale per il lavoro di Sel, Giorgio Airaudo, che ha definito la norma che introduce il controllo a distanza dei lavoratori 'una mostruosità che offende la dignità e la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici'.

Nuove frecce all'arco della minoranza antirenziana del Pd e nuove nubi che si addensano all'orizzonte per il governo Renzi.