Sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri gli ultimi sei decreti attuativi del Jobs Act. Si tratta di provvedimenti che vanno a definire le nuove regole per i congedi parentali, la disciplina degli ammortizzatori sociali e il riordino delle tipologie contrattuali.
In un anno, come sottolinea il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, sono stati varati tutti i decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro, con la sola esclusione del salario minimo, tema che si prevede di riprendere in futuro, legandolo alle norme sul contratto e sulla rappresentanza sindacale.
Vediamo, per grandi linee, le principali novità introdotte dai decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri.
Jobs Act: raddoppiano i congedi parentali.
Buone notizie per i lavoratori con figli, per i quali raddoppiano i tempi per il congedo parentale facoltativo. La durata complessiva del congedo rimane di 6 mesi, ma si passerà dai 3 ai 6 anni del bambino per quello con retribuzione al 30%, e dagli 8 ai 12 anni per quello senza retribuzione. Prevista, inoltre, la possibilità di trasformare il congedo in un part time al 50%, mentre il periodo di preavviso per usufruire del diritto al congedo parentale, scende da 15 a 5 giorni.
I nuovi ammortizzatori sociali: cassa integrazione ridotta a 24 mesi.
La durata massima della cassa integrazione scende a 24 mesi in un periodo di 5 anni, a differenza degli attuali 48 mesi, con la possibilità di arrivare a 36 mesi in caso di attivazione di 'contratti di solidarietà'. Viene istituita una sorta di bonus-malus per le aziende che ricorrono alla cassa integrazione con la penalizzazione delle imprese che vi fanno più ricorso, chiamate a versare un contributo addizionale variabile dal 9 al 15% della retribuzione, anche se il contributo ordinario viene ridotto, per tutte, dal 1,9% all'1,7%.
Queste variazioni consentiranno il recupero di risorse necessarie all'introduzione della novità più rilevante che prevede l'allargamento della cassa integrazione alle aziende con oltre 5 dipendenti, equivalenti ad una platea di 1,4 milioni di lavoratori, finora esclusi da questa tutela.
Novità anche per la Naspi, il nuovo assegno di disoccupazione, la cui durata di 24 mesi viene stabilizzata anche per gli anni a venire.
I nuovi contratti: addio ai co.co.pro.
Il decreto relativo alle tipologie contrattuali presenta la principale novità dell'abolizione, a partire dal 1° gennaio 2016, dei contratti co.co.pro. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle principali organizzazioni sindacali che rispondono a particolari esigenze produttive ed organizzative del settore. Novità anche per quanto riguarda i contratti part-time, nei quali il datore di lavoro può chiedere lo svolgimento di lavoro supplementare, ma nel limite del 25% dell'orario settimanale normalmente svolto dal lavoratore.
Queste le principali misure adottate con i decreti attuativi del Jobs Act approvati in Consiglio dei Ministri e che entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.