La Naspi, la nuova indennità di disoccupazione introdotta da Jobs Act, è appena entrata in vigore ma già vengono annunciati cambiamenti. Ne ha parlato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell'incontro avuto con le parti sociali per presentare le Linee guida sui decreti attuativi del Jobs Act relativi alla riforma degli ammortizzatori sociali.

Le novità annunciate da Poletti non riguardano solo le modalità di applicazione della nuova Naspi, la cui durata di 24 mesi diventa strutturale, ma anche la CIG, la Cassa Integrazione Guadagni ordinaria e straordinaria che vedrà estesa la platea di applicazione.

Naspi, la durata si allunga: 24 mesi anche dopo il 2017.

La Naspi è l'indennità di disoccupazione cui possono accedere i lavoratori dipendenti, gli apprendisti e i soci di cooperative che restano senza lavoro. L'importo dell'assegno è pari al 75% dello stipendio medio degli ultimi 4 anni, che verrà erogato per una durata di 24 mesi.

Secondo quanto previsto dal Jobs Act, la durata del sussidio dovrebbe ridursi a 18 mesi a partire dal primo gennaio 2017, ma nelle intenzioni del ministro Poletti c'è il prolungamento a 24 mesi anche dopo il 2016. Per rendere fissa la durata della Naspi, si ricorrerà ad una norma 'ad hoc' che dovrebbe essere portata in Consiglio dei ministri già la settimana prossima affinché possano essere predisposte le necessarie coperture economiche.

Cassa Integrazione anche per le aziende sotto i 15 dipendenti.

Novità in vista anche per quanto riguarda la Cassa Integrazione, che dovrebbe essere estesa ai dipendenti delle aziende con meno di 15 addetti e a partire da 5, comprendendo anche gli apprendisti. La durata della Cassa Integrazione rimarrà di 24 mesi, ma ci sarà la possibilità di portarla a 36 mesi nel caso in cui, prima di farvi ricorso, l'azienda abbia attivato i Contratti di Solidarietà.

Le maggiori risorse necessarie a coprire l'estensione dell'applicazione della CIG, dovrebbero essere reperite, almeno in parte, dall'aumento dei contributi dovuti dalle aziende che fanno richiesta di Cassa Integrazione. Tali contributi aggiuntivi, dovrebbero passare da un'aliquota che, attualmente varia tra il 4 e l'8 per cento delle retribuzioni corrisposte, ad una percentuale che dovrebbe oscillare tra il 9 e il 15 per cento a seconda della frequenza con cui fanno ricorso alla Cassa Integrazione.