La sconfitta del Partito Democratico ai ballottaggi potrebbe segnare un'importante svolta all'interno dell'operato del governo Renzi: i sindacati sono convinti che la strategia dell'uomo solo al comando sia stata fallimentare e che ora sia necessaria l'apertura. Sul tema della riforma Scuola 2015 i numeri della maggioranza in Commissione e in Senato sono molto risicati e la minoranza dem inizia ad alzare la posta in gioco: ad intervenire è stato soprattutto Fassina che ha ribadito la linea dei dissidenti, se non si agisce sul piano assunzioni, aprendo ai docenti abilitati TFA e PAS, e sulla cancellazione delle prerogative dei dirigenti scolastici, allora è possibile che avvenga la frattura decisiva all'interno del PD e nasca una nuova forza politica.

Fassina si rende conto che una riforma della scuola tanto scriteriata rischia di far perdere contatto tra il PD e la sua base politico-culturale.

Asse Renzi-Forza Italia? News riforma scuola 2015

Sembra che Renzi stia iniziando ad avere seriamente paura, dopo la sconfitta ai ballottaggi. La tenuta del governo non è scontata, ma è esclusa la richiesta della fiducia sulla riforma scuola 2015: il ragionamento riguarda non tanto il fatto che su un tema tanto importante la fiducia non andrebbe mai messa né evocata, quanto il fatto che il governo Renzi potrebbe cadere proprio sulla scuola.

Fassina resta, comunque, prudente: la riforma della scuola voluta dal governo Renzi è molto vicina a quella Aprea sostenuta dal PDL ed è chiaro che, essendo una riforma di "destra", Forza Italia possa convergere e dare una "mano" al governo.

Ma cosa chiederebbe in cambio? La minoranza dem intende comunque alzare la posta in gioco: la parola d'ordine è di non cedere ai ricatti di Renzi che vuole far passare una riforma che distrugge la scuola dando in cambio le assunzioni, ma soltanto ad una fetta dei precari.

Le proposte di Fassina sulla riforma scuola 2015

La minoranza dem non sembra, comunque, brillare in compattezza: le idee su come emendare la riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini sono sicuramente affini ma non sono così unitarie come potrebbe sembrare.

Gli scenari sono essenzialmente due: il primo sarebbe di stralciare il piano assunzioni dal resto del ddl sulla "Buona scuola", in maniera tale da avviare il processo di immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2015-2016, rinviando le discussioni sui temi più importanti in un secondo momento; il secondo riguarda modifiche immediate e sostanziali all'intero impianto della riforma della scuola: inserire nel piano assunzioni anche gli abilitati TFA e PAS, attraverso una pianificazione pluriennale sulla base dei pensionamenti e del reale fabbisogno, e stralciare completamente le norme sui presidi-padroni, soprattutto sulla questione della chiamata diretta.

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