'I veri diritti acquisiti sono basati sul contributivo', così Padoan entra a gamba tesa contro migliaia di lavoratori il cui incubo, da qualche settimana a questa parte, ha un solo nome: contributivo. L'intervento del ministro dell'Economia segna una delle novità più importanti sulle Pensioni dei lavoratori precoci, i quali, dopo aver preso consapevolezza della fattibilità della pensione anticipata a quota 41, ora ricevono una clamorosa mazzata da parte del governo, in quanto, qualora andasse in porto il prepensionamento a 62 anni di età (e non quota 41), si ritroverebbero non solo a richiedere la pensione anticipata dopo oltre 44 anni di lavoro (esempio per chi ha iniziato a lavorare a partire dall'età di 18 anni) ma anche con un assegno pensionistico ricalcolato col metodo contributivo, che comporta un taglio medio del 5-6% l'anno.
Pensioni, Pier Carlo Padoan favorevole all'idea della penalizzazione calcolata col metodo contributivo
Ora è arrivata anche la presa di posizione del ministro dell'Economia, che intervenendo al Festival dell'economia a Trento ha parlato a ruota libera sulle prossime modifiche della riforma Fornero.
Padoan, intervenuto subito dopo il presidente - e padrone di casa - dell'Inps Tito Boeri, ha spiegato di essere favorevole all'idea secondo cui la penalizzazione per chi decide di andare prima in pensione venga calcolata attraverso il metodo contributivo. Il ministro del governo Renzi ha poi affrontato la questione del rimborso delle pensioni, visto che di recente una sentenza della corte di Napoli aveva fatto esplodere nuovamente il caso. Alla domanda sul ricorso del pensionato campano, Padoan ha affermato che tutte le richieste di indennizzo che arriveranno dopo il decreto dovranno tenere conto appunto del decreto governativo. Doccia fredda quindi per tutti quei pensionati che speravano di poter ottenere un maxi rimborso dall'Inps dopo la sentenza della Consulta.