Continua il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale italiano. Molte forze politiche e sociali confermano la necessità di arrivare ad una revisione dell'attuale legge pensionistica in vigore attraverso più flessibilità che permetta l'abbassamento dell'età pensionabile al fine di arrivare al cosiddetto 'ricambio generazionale' auspicato da tutti. Intanto, in Europa, è stato presentato un documento congiunto da parte di alcuni responsabili dei Ministeri degli Affari Europei in ambito UE, nel quale si ribadisce la necessità di cambiare il welfare per giungere ad una ripresa economica in tutti i paesi dell'Unione Europea.
In un documento congiunto in ambito Ue si auspica l'approvazione del cosiddetto 'assegno universale'
Proprio nei confronti dell'Italia si chiede l'approvazione del cosiddetto 'assegno universale' (già adottato in altre Nazioni) e di rivedere i requisiti pensionistici. Questa notizia va in controtendenza rispetto a quanto pensano alcuni esponenti economici internazionali. Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ma anche Fondo Monetario Internazionale ed Ocse, sono contrari ad anticipare i requisiti per la pensione. Questo documento, quindi, è molto importante perché rappresenta un'apertura alla flessibilità del sistema previdenziale italiano forse conseguenza delle elezioni svoltesi in Spagna e Polonia dove hanno vinto le compagini politiche che sono scettiche nei confronti della Unione Europea.
Resta ancora da risolvere la questione sui 'Quota 96'
Intanto, in Italia, si torna a discutere animatamente sul fronte dei cosiddetti Quota 96, i lavoratori del comparto scuola che, a causa di un errore presente nella legge Fornero, sono stati costretti a rimanere in servizio.
Il governo Renzi, sembra si sia impegnato a risolvere questa problematica anche perché le persone interessate non sono moltissime (circa 4mila lavoratori). Qualche giorno fa, il ministro Poletti ha dichiarato che, in realtà, le risorse economiche per salvaguardare questa categoria sociale ci sono. A questo punto non ci resta che aspettare le decisioni dell'Esecutivo in merito alla questione.