Gli ultimi due suicidi avvenuti nel giro di quarantotto ore nel carcere di Regina Coeli a Roma hanno riacceso i riflettori sul mondo delle carceri, anche se in realtà è ormai da più di due anni cha la questione sovraffollamento è nell'agenda politica dopo il messaggio alla Camere dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha chiesto indulto e amnistia vista la drammaticità della situazione e che come risposta ha avuto l'approvazione di una serie di provvedimenti tendenti comunque a sfollare le carceri in ottemperanza delle prescrizioni del Consiglio d'Europa, come per esempio l'ennesimo decreto svuota carceri che ha concesso sconti di pena e risarcimenti in denaro ai detenuti costretti a vivere in strutture sovraffollate.
Giustizia, il ministro Orlando: troppi recidivi, il carcere così è inutile
Il ministro della Giustizia - che in questi giorni è anche impegnato nel confronto con le forze politiche sulla nuova legge che disciplini la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e ambientali - si è espresso più volte in questi giorni sulla necessità di interventi e in particolare dalla riforma del sistema penitenziario di cui ha parlato anche oggi (24 luglio) nel corso di un'intervista a Radio Anch'io. Andrea Orlando ha spiegato che il sistema carcerario italiano "rischia di risultare inutile" in quanto, secondo il Guardasigilli, "non facilita la riabilitazione - ha detto - e non restituisce nulla a chi ha subito un crimine".
Da qui la necessità di una riforma del sistema penitenziario. Che le nostre carceri non funzionino per niente bene lo testimonia anche, ha spiegato il responsabile del dicastero di via Arenula, "l'alto numero di recidività di quanti - ha spiegato oggi Orlando ai microfoni di Radio Anch'io - hanno commesso atti criminali, che pone il nostro paese ai primi posti in Europa".
Il ministro si è detto contrario a chi dice, parlando dei problemi di sicurezza e della certezza della pena, "buttiamo via la chiave..." perché "questo rischia - ha sottolineato Orlando - di diventare solo un vuoto slogan". Mentre poi "il tasso di insicurezza non cala" e nello stesso tempo "aumento la frustrazione di quanti - ha detto l'esponente dell'esecutivo - vedono entrare e uscire le persone dal carcere più volte".
Carceri, resta accesa la speranza dei detenuti per amnistia e indulto
Non parla di amnistia e indulto, comunque di competenza parlamentare e non del governo, per affrontare la situazione di emergenza; ma Orlando spiega che tra i progetti dell'esecutivo c'è l'attivazione di nuovi "percorsi virtuosi" che superino "la passività" nelle carceri e riescano a creare nuove possibilità di lavoro e di reinserimento sociale per i detenuti una volta scontata la pena, in modo che così possa abbassare anche il numero dei recidivi. Queste le ultime notizie che arrivano dal dicastero di via Arenula sulle carceri, mentre a Palazzo Madama, in commissione Giustizia, restano nel calendario dei lavori i disegni di legge per amnistia e indulto anche se sulla questione si registra ancora una situazione di empasse e sono altri i ddl che stanno avendo la priorità d'esame tra i quali quelli sul divorzio breve, quello sulle coppie omosessuali (il ddl Cirinnà) ma anche il nuovo ddl per regolamentare le visite negli istituti carcerari.