La Regione Basilicata ha dato il via ufficialmente al reddito minimo di inserimento (da non confondere conil reddito di cittadinanza), sussidio che andrà ad aiutare le fasce più deboli che non hanno le fonti economiche basilari per una vita dignitosa. Dalla Regione fanno sapere che il progetto, di cui si parla da tempo, non sarà un vero e proprio bonus da erogare agli indigenti in maniera lineare, cioè gratuitamente ed a prescindere. L’obiettivo quindi, non sarà quello di regalare 450 euro al mese ai beneficiari, bensì di dare opportunità questi soggetti di inserirsi e/o reinserirsi nel circuito lavorativo.
Cosa significa questo?
I 450 euro al mese (importo medio del sussidio a persona), più che una gentile concessione sarà un modo per dare ai beneficiari un lavoro che gli stessi potranno continuare a svolgere anche quando il sussidio non sarà più erogato. La Regione ha già stabilito quali sono le aree di lavoro dovei beneficiari saranno chiamati alla prestazione lavorativa: gli ambiti di intervento sono la valorizzazione di beni culturali ed artistici, la custodia e vigilanza di aree di interesse pubblico, le attività sociali, la raccolta differenziata ed i lavori di manutenzione e ripristino di aree pubbliche, strade, territorio, verde pubblico e monumenti. In altri termini, qualsiasi attività di interesse generale a cui saranno assegnati.
Come si presenterà la domanda e quali i soggetti beneficiari?
Le domande dovranno essere presentate ai CAF che hanno stretto convenzione con la Regione. Le domande a partire da oggi 30 luglio e fino al 15 settembre 2015 dovranno essere presentate rivolgendosi quindi a questi centri, che assisteranno i richiedenti in tutte le operazioni necessarie, dalla compilazione della domanda, l’ISEE, e l’invio telematico alla Regione.
Il bando infatti prevede due categorie di possibili beneficiari: nella prima rientrano i fuoriusciti dal lavoro e dagli ammortizzatori sociali quali la mobilità in deroga. In questo caso bisogna essere maggiorenni, residenti in Basilicata e avere un ISEE inferiore a 15.500 euro. Nella seconda categoria invece, bisogna avere uno stato di disoccupazione e inoccupazione da non meno di 24 mesi.
Oppure disoccupati ed inoccupati da 12 mesi che non abbiano un diploma di scuola superiore. Oppure soggetti con più di cinquant’anni di età e appartenere ad un nucleo familiare monoreddito . In questi caso l’ISEE deve essere inferiore a 9000 euro.
Considerazioni finali positive?
Certamente si, d'altronde aiutare i bisognosi soprattutto con l’idea di agevolare il loro reinserimento sociale, tramite il reddito minimo è giusto. Anche l’indotto che potrebbe creare il fatto che più gente a i soldi in tasca per la spesa è importante. Per realizzare questa misura la Regione ha stanziato7,7 milioni euro. Aspettando l’implementazione dei fondi, calcoli alla mano questi soldi basterebbero per coprire solo poco più di due mesi di sussidio se è vero che si pensa di erogare 6.000 indennità.