Il premier Matteo Renzi per permettere l'approvazione della riforma Scuola 2015 ha imposto che il piano straordinario di immissioni in ruolo per il 2015 non venisse stralciato dal resto del testo sulla "Buona scuola". Intanto, però, questo piano assunzioni non riscuote consensi anche perché è stato strutturato in maniera contraddittoria e che prevede, per semplificare, una mobilità obbligatoria e straordinaria per tutti coloro che aspirano al ruolo, con precari storici delle GaE che, a 40 o 50 anni di età e con famiglia, saranno costretti a spostarsi anche a 1000 chilometri da casa senza possibilità di rifiutare l'incarico.
In realtà, la normativa è molto confusa ed è arrivata una diffida al Miur su alcuni punti chiave del piano di immissioni in ruolo 2015 con la richiesta di definire meglio e in maniera più democratica alcuni passaggi, altrimenti si potrebbe adire la via dei ricorsi. Insomma, la riforma della scuola 2015, fortemente voluta dal premier Renzi, non incontra favori in nessun ambito, ma un aspetto è chiaro: è una violazione imporre obbligatoriamente la mobilità e su questo punto si prevede uno scontro molto duro.
Deportazione e immissioni in ruolo 2015: ultime riforma scuola Renzi
Il gruppo Facebook "RICORSO CONTRO IL DDL PER I PRECARI DELLE GAE" ha inviato al Miur una comunicazione ufficiale, una vera e propria diffida, il cui cuore è l'incostituzionalità del processo di immissioni in ruolo 2015 per come è stato pensato e come verrà messo in campo: le procedure sono considerate lesive dei diritti dei precari storici delle GaE, presentano profili di incostituzionalità, ledono i diritti dell'uomo e della famiglia così come sono stati formulati dalla Corte Europea.
Ecco quali sono le richieste del coordinamento per una normativa più equa sul piano straordinario di immissioni in ruolo 2015 della riforma scuola di Renzi:
- occorre chiarire quale sarà il destino di coloro che non formuleranno domanda di assunzione o che, una volta formulata, non troveranno posto tra le immissioni in ruolo
- avere la precedenza sulla provincia dalla quale si proviene
- avere la precedenza rispetto agli idonei dell'ultimo concorso che si trovano nelle Graduatorie di Merito
- avere la possibilità di chiedere non più di cinque province (dunque, non tutte) e di poter aspirare al ricongiungimento familiare
- riunificare le fasi B e C del piano di immissioni in ruolo
- non essere depennati dalle GaE qualora si dovesse rifiutare un incarico
- avere procedure trasparenti nell'incrocio tra il punteggio e le preferenze dei candidati e soprattutto una sola assegnazione per la sede definitiva e non più di una mobilità straordinaria per l'anno seguente
Difficile prevedere quali possano essere gli scenari possibili.
Sicuramente il premier Renzi si fa forte di un 'pugno di ferro' e del fatto che i precari non dovrebbero lamentarsi quando hanno ricevuto finalmente il ruolo. La questione, dunque, è particolarmente intricata e complessa: l'unico dato certo, è la confusione che regna su una riforma della scuola 2015 che nessuno voleva e che, anche per quanto riguarda le immissioni in ruolo, sta rivelando un'enorme approssimazione e incapacità tecnico-organizzativa.
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