In audizione al Senato, il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha dichiarato che da oggi sono stati sbloccati i pagamenti relativi al nuovo sussidio di disoccupazione, la Naspi. Era una notizia attesa con impazienza da molti lavoratori che hanno perso il lavoro negli ultimi due mesi.
Cosa è la Naspi
La Naspi è il nuovo sussidio di disoccupazione che prende il posto della Aspi ed è stata prevista dal Jobs act del 7 marzo. L'indennità viene erogata per la metà delle settimane retribuite negli ultimi 4 anni precedenti il licenziamento. Chi ha lavorato continuativamente può usufruirne per 24 mesi che poi è la durata massima prevista per il nuovo ammortizzatore sociale.
La nuova disoccupazione viene riconosciuta ai lavoratori che hanno perduto involontariamente il lavoro e che possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione, nonché, almeno trenta giornate di lavoro nei 365 giorni precedenti la data di inizio della disoccupazione.
Come si calcola l'importo?
La Naspi è commisurata allo stipendio lordo, ossia alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. Funziona con il coefficiente di 4,33 e dà il 75% della retribuzione così calcolata. In pratica si sommano tutti gli importi della retribuzione degli ultimi 4 anni dividendoli per le settimane di lavoro effettivamente svolte.
Il risultato viene moltiplicato per il coefficiente. Il disoccupato prenderà il 75% dell'importo che ne viene fuori per ogni mese spettante. Il sussidio non può superare le 1.300 euro al mese. La Naspi diminuisce del 3% mensile a decorrere dal quarto mese di fruizione del sussidio. Nel computo delle settimane di lavoro, restano fuori i periodi di cassa integrazione, malattia ed infortuni.
Soggetti penalizzati
Allungandosi i tempi su cui calcolare la media delle retribuzioni (da 2 anni Aspi a 4 Naspi), viene penalizzato colui che ha visto crescere più repentinamente la retribuzione mensile.
Inoltre essendo la decurtazione del 3% fin dal 4° mese, coloro che restano disoccupati più a lungo perderanno di più. Infatti, il soggetto che resta disoccupato fino al 16° mese, avrà un assegno ridotto del 30%. Vengono penalizzati anche i contributi figurativi relativi alla disoccupazione. La nuova Naspi infatti ha un tetto massimo di 1.820 euro per la contribuzione figurativa.
Più alto è lo stipendio della persona che ha perso il lavoro è più ci rimette. Da uno studio fatto dalla Fondazione dei consulenti del lavoro, un dipendente con stipendio alto, nell'ordine dei 4.500 euro mensili, avrà solo 600 euro di contribuzione previdenziale versata per il periodo di Naspi. Per il soggetto in questione magari prossimo alla pensione, il suo assegno pensionistico potrebbe perdere circa 600 euro al mese per sempre.
Presentazione della domanda
I soggetti che perdono il lavoro devono presentare domanda in via telematica all'Inps che provvederà alla successiva liquidazione, che come detto, dal 15 luglio è sbloccata. Il termine di presentazione è il 68° giorno dalla data di licenziamento.
È stata data facoltà, a coloro che dopo aver perso il posto di lavoro, vogliano aprire una attività di lavoro autonomo, entrino in cooperative come socio o aprano una impresa individuale, di richiedere il pagamento della Naspi in unica soluzione. In questo caso la domanda di anticipo deve essere prodotta all'Inps, sempre telematicamente e di norma entro 30 giorni dall'apertura della nuova impresa o ditta.