Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è intervenuto oggi alla trasmissione di Raiuno 'Uno mattina' ed ha risposto ad alcune domande che le sono state rivolte dal conduttore Alessio Zucchini. Vediamo cosa ha risposto il responsabile dell'istruzione in Italia.

Ministro, non la preoccupa un po' l'uso che verrà fatto di questa 'autonomia'?

No, io sono convinta che sia la grande scommessa di questa riforma. Ogni Scuola ha un obiettivo educativo che è uguale per tutti i bambini e per tutto il Paese ma non tutte le scuole si trovano a lavorare alle stesse condizioni: una scuola del quartiere Parioli di Roma non ha le stesse condizioni di una scuola di periferia di Napoli o di un piccolo Paese....



Il ministro Giannini viene interrotto: 'Vuol dire che avremo scuole di serie A e di serie B?'



No, esistono scuole che operano in condizioni diverse. Allora quello che noi dobbiamo fare è dare a tutte le scuole le stesse condizioni. Si danno insegnanti, si danno risorse, cioè soldi alle scuole. Con questa riforma si danno i famosi soldi che servono per far funzionare la scuola dalla 'famosa carta igienica' che qualche volta i genitori sono stati costretti o invitati a comprare agli strumenti più banali per la didattica. Quest'anno il fondo è raddoppiato. Noi ne avevamo 100 milioni ora ne diamo 120 in più strutturalmente e allora le scuole avranno la possibilità di adattare il loro insegnamento al contesto in cui si trovano.

Presidi leader: 'Basta con la meccanizzazione, ora incrocio positivo domanda e offerta' 

Altro punto fondamentale, la figura del preside leader. E' stato chiesto al ministro Giannini: 'Se un'insegnante ha più di 20 anni di servizio e 55 anni di età, dovesse perdere il posto nella scuola di appartenenza, finirebbe negli albi territoriali....'



'E' una preoccupazione legittima ma infondata perchè nessun insegnante sarà costretto a cambiare la propria scuola o ad avere una mobilità forzata.

Quello che noi vogliamo è che l'incrocio della volontà dell'insegnante di andare in un certo numero di scuole, quindi la domanda che gli insegnanti faranno, e il bisogno della scuola, quindi anche le indicazioni del preside che però non nascono dalle sue 'fantasie' ma nasceranno dal piano educativo della scuola, questi due fattori faranno si che gli insegnanti potranno o rimanere dove sono o trovare una collocazione adatta alla loro professionalità. 

Fino ad ora ci sono state solo graduatorie, sulla base di punteggi accumulati per corsi di formazione etc..che meccanicamente hanno mandato gli insegnanti nelle scuole e questo non è un incrocio positivo tra la domanda e l'offerta'.



La questione delle scuole private, c'è chi vi accusa di averle privilegiate...



'In Italia non esistono scuole private, esistono scuole statali e non statali. Noi abbiamo cominciato ad applicare il principio della libertà educativa: in qualche regione non è solo libertà, ma necessità visto che il Veneto ha il 62% dell'infanzia e della primaria coperto dalla paritaria. Con questa riforma abbiamo dato 4 miliardi in più alla scuola pubblica statale, mentre noi riconosciamo uno sgravio alle famiglie di 67 euro all'anno...

Ministro Giannini: 'Voto ai docenti 7,5, manca un po' di coraggio' 

In merito agli investimenti dei privati, fare una donazione è un principio di grande civiltà.

Le disuguaglianze esistono oggi, noi vogliamo fare esattamente il contrario.

Alla classe docente italiana, come voto do un...7,5: i docenti devono avere più coraggio, noi l'abbiamo avuto. L'autonomia è dare nelle loro mani gli strumenti per fare la Buona Scuola e allora abbiano il coraggio di farlo.'