Tutto è nato da una mail inviata da Fausto Scandola, iscritto alla Federazione Nazionale Pensionati Cisl di Verona, una denuncia-sfogo che, alla fine, gli è costata (guarda caso) l'espulsione dal sindacato. A pubblicare le 'confessioni' di Scandola ci ha pensato il numero odierno del quotidiano 'Repubblica' dove vengono riportati per filo e per segno i mega stipendi di alcuni importanti dirigenti del sindacato cattolico che, ricordiamolo, si ritrovò al centro di una simile vicenda al tempo dell'ex numero uno, Raffaele Bonanni.

Una lista di nomi con retribuzioni da capogiro che, forse, susciterebbero persino l'invidia di alcuni nostri parlamentari.

E' il caso, ad esempio, dell'ex presidente Caf Cisl, Valeriano Canepari che, nel corso dell'anno 2013, è riuscito a portarsi a casa 192.071 euro quale capo dell'Usr Cisl Emilia Romagna a cui vanno sommati gli oltre 97mila euro di pensione per un totale di quasi 290mila euro. Davvero niente male.

Cisl, megastipendi dei dirigenti

Anche il presidente nazionale dell'Inas Cisl, Antonino Sorgi, non ha affatto scherzato lo scorso anno in fatto di stipendio: 256mila euro lordi tra pensione e vari compensi Inas. Per il segretario generale della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, andiamo oltre le 237.000 euro, senza contare anche il beneficio della moglie e del figlio che, sempre guarda caso, lavorano presso enti dipendenti dallo stesso sindacato.

Fausto Scandola non risparmia nemmeno colei che dall'ottobre 2014 ha preso il posto di Raffaele Bonanni, ovvero Anna Maria Furlan, attuale segretario generale della Cisl.

Fausto Scandola espulso dalla Cisl: i dirigenti si difendono

Naturalmente sono arrivate anche le repliche dei diretti interessati che, tra l'imbarazzo e volontà di discolparsi, fanno presente che le somme possono sembrare alte ma che, alla fine, non c'è nulla di irregolare e che su quei redditi vengono regolarmente pagate le tasse.

Sorgi si difende dicendo di essersi guadagnato la pensione e di non dover render conto a nessuno, mentre Canepari parla di 'costo finale aziendale' e che, alla fine della fiera, il suo stipendio era di circa 5800 euro al mese.

Insomma, lo 'scandalo' non sarebbe propriamente tale e quelle cifre sarebbero pienamente giustificabili e regolari: fatto sta che Fausto Scandola, in Cisl dal 1968, è stato 'allontanato' dal sindacato e ora avrà dieci giorni di tempo per fare appello contro la sua espulsione.