La pausa estiva ha sospeso tutti i lavori parlamentari. Il prossimomese, la discussione su come modificare il sistema previdenziale italiano, riprenderà con molto vigore per poi giungere al 9 settembre, quando la Commissione Lavoro alla Camera, si pronuncerà sulla tanto discussa proroga dell'Opzione Donna la 31 dicembre 2015. Questa riunione potrebbe essere il punto di svolta per approvare quanto già deciso dall'ex ministro del Lavoro Roberto Maroni, nel 2004, sistema sospeso a causa dell'emanazione di due circolari dell'Inps che, interpretando in maniera restrittiva quanto era stato scritto sulla normativa, aveva di fatto bloccato la possibilità di aderire al sistema contributivo donna.

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di estendere la proroga Opzione Donna al 31.12.2018

Ora, finalmente, sembra arrivato il momento per poter sbloccare la situazione e perfornire alle donne lavoratrici, che abbiano raggiunto i 57 anni di età (58 anni per le autonome) e 35 anni di versamenti contributivi, la possibilità di andare in pensione con il conteggio dell'assegno previdenziale con il meno conveniente metodo contributivo. Da parte di alcuni partiti politici, come ad esempio il Movimento 5 Stelle, c'è la richiesta di estendere questa proroga al 31 dicembre 2018. Vedremo cosa accadrà il prossimo mese e come il governo Renzi deciderà di affrontare la situazione.

Per modificare il sistema pensionistico italiano, da tenere presente le risorse economiche disponibili

Nel frattempo, proseguirà anche il dibattito sulle modifiche da apportare all'attuale legge pensionistica, al fine di renderla più flessibile, come evidenziato dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, in un articolo apparso sul sito internet pensionioggi.it.

Per fare questo, da tenere presente le risorse finanziarie disponibili per poter attuare questa modifica, in questo periodo storico di grave crisi economica. Resta da convincere, inoltre, l'Unione Europea della bontà di questo tipo di operazione, che dovrebbe abbassare l'età pensionabile al fine di favorire il ricambio generazionale auspicato da molti.