La comunicazione sale di livello. Prima Matteo Renzi, ora Elsa Fornero. I lavoratori precoci iniziano a trovare le risposte sulla nuova e vecchia riforma Pensioni. Tra le novità più importanti di oggi, giovedì 27 agosto, segnaliamo la risposta dell'ex ministro del Lavoro del governo Monti ad una lavoratrice precoce, la quale ha postato nel gruppo 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' le parole dell'economista italiana. Una risposta peraltro celere quella della Fornero, che dopo aver ricevuto la domanda via email dalla lavoratrice in data 22 agosto ha provveduto a rispondere nel giro di quattro giorni.

Celere abbiamo detto, ma non soddisfacente per la platea dei precoci, come tra l'altro ha profetizzato lo stesso ex ministro nella sua missiva. Non poteva essere altrimenti, dato che la riforma pensioni della Fornero viene considerata dalla maggior parte dei lavoratori in questione come il male assoluto. Dopo il tentativo - fallito - da parte della Lega Nord in primavera, ora le speranze sono riposte sulla Legge di Stabilità 2016, che dovrebbe essere approvata dal Parlamento nel mese di ottobre.

Lavoratori precoci, parla la Fornero: 'Occorre essere consapevoli della conseguenza che il mancato aumento dell'età ha sulle generazioni future'

Partiamo dal presupposto che la prima lettera conteneva l'amarezza di una lavoratrice precoce nel non aver compreso che all'interno dell'ultima riforma delle pensioni era contenuta l'aspettativa di vita.

La signora imputa alla Fornero e a Monti di non aver - allora - spiegato con la dovuta chiarezza la riforma previdenziale. In risposta, l'ormai ex ministro sottolinea come la comunicazione del governo Monti sia stata debole. La Fornero definisce ciò un rimpianto. Quindi ecco il tentativo di spiegare il motivo dell'introduzione della misura dell'indicizzazione dell'età di pensionamento alla speranza di vita.

Queste le sue parole: 'Il rapido invecchiamento della popolazione vuol dire che le persone in media vivono molto più a lungo. Affinché i conti previdenziali si mantengano in equilibrio, e quindi per evitare di gravare sulle generazioni future, occorre che l'età di pensionamento aumenti all'incirca in parallelo'. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole.

Elsa Fornero ha poi ammesso di rendersi conto come questa misura adottata sia impopolare, affermando che è opportuno introdurre un meccanismo automatico di adeguamento per evitare tensioni e affinché l'aumento sia più graduale nel tempo.

Riforma pensioni, l'apertura di Poletti: 'ritoccare riforma Fornero per creare flessibilità in uscita'

Come detto, la risposta della Fornero non può soddisfare la platea dei lavoratori precoci. Il motivo è semplice. Senza la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro, i precoci nei prossimi anni saranno costretti a lavorare - per assurdo - anche all'età di 70 anni, magari avendo iniziato a lavorare prima di 18 anni, quindi con 52 anni di contributi. Tutto questo è e sarà inaccettabile.

Nel frattempo di ieri l'apertura dell'attuale ministro del Lavoro Poletti, il quale durante una trasmissione a Canale 5 ha parlato della nuova riforma pensioni del governo Renzi, annunciando come l'esecutivo sia pronto a ritoccare la riforma Fornero per creare flessibilità in uscita e sottolineando che si sta pensando alle modalità. In parole povere, il governo sta decidendo quale strada prendere, quella di Cesare Damiano o Tito Boeri, presidente dell'Inps. I precoci, questa strada, l'hanno scelta da tempo.