La città dove è nato il Presidente del Consiglio si è sempre mostrata in prima linea contro la riforma scolastica promossa da Matteo Renzi e dal ministro Stefania Giannini, tra l'altro nata non molto distante da lì, a Lucca.
E ancora una volta, Firenze diventerà la città simbolo della protesta degli insegnanti di tutta Italia attraverso un'assemblea che, non a caso, si terrà il prossimo 15 settembre presso il Teatro dell'Obihall: non a caso perchè il 15 settembre coinciderà anche con il primo giorno di Scuola e, per tale ragione, c'è da aspettarsi un rinvio dell'inizio delle lezioni per gli studenti che frequentano gli istituti scolastici della provincia.
Firenze, la scuola contro il concittadino Matteo Renzi e la sua riforma
L'assemblea straordinaria è stata promossa da quasi tutte le forze sindacali più importanti che operano nel mondo della scuola come la Flc-Cgil, Cisl Scuola, Snals-Confsal, Cobas e Gilda: mancherà la Uil Scuola, che non ha voluto aderire all'iniziativa fiorentina.
L'assemblea, a cui sono invitati sin da ora, docenti, presidi e personale Ata delle scuole statali, durerà circa quattro ore, dalle otto alle dodici. Di che cosa si discuterà durante questo congresso? La segretaria provinciale della Flc-Cgil, Paola Pisano, ha spiegato al noto quotidiano 'Repubblica' le motivazioni che hanno spinto i sindacati e il personale scolastico a riunirsi proprio il 15 settembre.
Assemblea straordinaria a Firenze il 15 settembre
'Si tratta di una data simbolo, proprio perchè si tratta del primo giorno di scuola' ha sottolineato l'esponente del sindacato che ha fatto presente come questa assemblea avrà lo scopo di denunciare i punti critici della riforma messa in atto dal governo Renzi.
L'intenzione non sarà quella di fare polemica, ma quella di mettere in campo un confronto tra le diverse parti che saranno coinvolte nella 'rivoluzione copernicana', così come è stata definita dall''illustre concittadino'.
Paola Pisano ha spiegato che sarà un'occasione importante per i docenti per confrontarsi con i dirigenti scolastici, cercando di capire se e come cambierà l'approccio sociale con insegnanti e studenti. Un dibattito che servirà anche ai presidi per comprendere meglio le proposte e il pensiero degli insegnanti.