C'era una volta chi voleva diventare a tutti i costi un dottore, un medico. Ora non è più così. Lo dicono i dati relativi alle iscrizioni per i test di Medicina, letteralmente crollati, in tutto il nostro Paese.

A parlarne è il quotidiano 'Repubblica' in un articolo pubblicato sul numero odierno del giornale. Sono addirittura 3.548 in meno, rispetto allo scorso anno, i candidati che hanno provveduto all'iscrizione, una percentuale del 5,6 per cento. Se si confrontano questi dati con quelli del 2013, arriviamo addirittura al 28 per cento in meno.

Medicina, crollano le candidature ai test di settembre

I candidati al test di Medicina in lingua inglese passano da 4.954 a 3.918 (per soli 204 posti disponibili), mentre in controtendenza quelli per i test di veterinaria che aumentano da 6.940 a 7.818 (per 717 posti a disposizione).

I test di Medicina che si terranno dall'8 settembre prossimo vedranno ai nastri di partenza 60.639 candidati: la prova, che comporterà la risoluzione di sessanta domande (da completare entro cento minuti), riguarderanno principalmente temi di carattere disciplinare, a discapito di quelli logico-generali. Si comincerà con i test per Medicina e Odontoiatria: poi si proseguirà il giorno 9 con quelli di Veterinaria per concludere il giorno 16 con la Medicina in inglese.

Test medicina: tira aria di sfiducia, molti studenti scappano all'estero

L'aria che si respira è di sfiducia totale o quasi. Molti studenti cominciano a pensare che non ne valga più la pena, sia per la durata molto lunga del corso, sia per le continue riammissioni di candidati considerati non idonei: questo il severo giudizio del dottor Santo Davide Ferrara, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova.

Oggi l'età media di un dottore è pari a 56 anni e anche su questo dato occorre riflettere, senza contare che anche i posti disponibili complessivi sono in calo rispetto allo scorso anno (da 9.983 si è passati a 9.513).

A pesare sulla forte diminuzione delle candidature c'è anche la questione relativa alla 'migrazione all'estero' dei nostri studenti che preferiscono iscriversi alle Università straniere, soprattutto nei paesi dell'Est: è il caso dell'Ungheria, dell'Albania, della Romania e della Bulgaria, ma anche in Spagna e in Svizzera.