Le polemiche seguite alle dichiarazioni del Ministro dell'Economia dopo l'incontro del 9 settembrehanno alimentato la protesta dei comitati di esodatie dei comitati a sostegno della Opzione Donna, che attraverso Facebook hannofatto sentire la propria voce.Il culmine della protesta si è avuta martedì 15 settembre quando sindacati e comitati si sono riuniti in un presidio davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanzein cui era prevista un'importante riunione in vista della definizione dei punti chiave della Legge di Stabilità del 2016.I comitatichiedono al Governo il rispetto dellaLegge 228 del 2012,secondo la quale i risparmi dei precedenti provvedimenti vanno utilizzati per la settima salvaguardia per garantire a tutti gli esodati lo stesso trattamento.
Il punto di vista di Cesare Damiano
Dello stesso avviso èCesare Damiano, presidente dellaCommissione Lavoro alla Camerache ha dichiarato di non comprenderel'interpretazione del ministro dell'Economia e delle Finanze, che si ostina a considerare i risparmi fin qui accantonati come risorse da poter utilizzare anche in altri ambiti. Per quanto riguarda l'Opzione Donna, Damianoritiene che il provvedimento sia autofinanziato dalla riduzione degli assegni che le lavoratrici interessate subiranno a seguito della scelta del sistema contributivo in sostituzione di quello retributivo, che sarebbe spettato loro nei termini originari.
Il riassunto della giornata
Alla protesta si è associato anche Matteo Salvini ed alcuni esponenti della Lega Nord, che al grido di "Cancelliamo la Legge Fornero" hanno manifestato in piazza tra gli esodati.
Alle 13.00 una delegazione degli esodati è stata ascoltata dal sottosegretario del Tesoro, Beretta, ma a valle dell'incontro sindacati e comitati sono rimasti molto delusi in quanto la posizione del Governo è stata di temporeggiare, rimandando una risposta fra quindici giorni. La protesta in serata si è spostata alla Camera e al Senato dove esponenti della Lega hanno occupato i banchi per attirare l'attenzione su un problema che dovrebbe essere la priorità per tutti: la vita di chi è senza un lavoro e senza un reddito.
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