Abbiamo sentito Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati Esodati che, unitamente ai sindacati ha indetto il presidio del 15. Ci informa, tra l’altro degli appelli che sono stati inviati ai Presidenti Boldrini, Grasso ed Mattarella. Le missive, ci spiega il coordinatore della Rete dei Comitati di Esodati, hanno lo scopo di sollecitare le più alte cariche politichea sconfiggere la profonda ingiustizia creata dal Mef ai danni degli esodati.I cittadini rimasti senza lavoro e pensione chiedono venga loro concessa la settima salvaguardia per almeno i 49.500 rimasti fuori e che venga ristabilito quanto previsto dal comma 235 della L228/2012.
Pubblichiamo alcuni stralci degli appelli ai 3 Presidenti
Ultime news Esodati: gli appelli ai Presidenti Boldrini, Grasso e Mattarella
'Stante le gravissime prese di posizione dei rappresentanti del MEF espresse in occasione della conferenza dei servizi ed inerenti le risorse del "fondo esodati", la "Rete dei Comitati" considerando inaccettabile un simile stravolgimento dei termini del comma 235 della L 228/2012, chiede un Suo urgente intervento a garanzia del ripristino, nei tempi più rapidi possibili, dello "spirito" e della corretta applicazione della legge parlamentare in questione.
In base alle dichiarazioni dei tecnici del MEF, i fondi residuali del 2013 e del 2014 delle precedenti 6 salvaguardie, per un ammontare pari a 500 milioni, sono stati assorbiti nel capitolo delle "economie generali" dello Stato anziché essere trasferiti nel "fondo esodati" come previsto per legge.
La gravità delle affermazioni dei tecnici del MEF e la non applicazione di quanto statuito dal comma 235 della L 228/2012 rischiano di compromettere l’approvazione della salvaguardia di parte dei 49.500 "esodati" certificati dallo stesso Governo al Parlamento, ed allo stato attuale sono la causa del blocco dell'iter per l'approvazione della VII° proposta di legge unitaria di salvaguardia preparata dalla Commissione Lavoro della Camera.
Stravolgendo l'applicazione del comma 235 della L 228/2012 dello Stato, non solo si stanno ledendo i diritti di decine di migliaia di "esodati", ma concretamente si sta calpestando la volontà parlamentare stabilita con tale norma, ovvero la creazione di un apposito fondo "bloccato" in cui far confluire tutti i risparmi a consuntivo delle precedenti salvaguardie, per finanziarne di nuove fino ad esaurimento della platea di tutti gli aventi diritto.
Dirottare i risparmi del "fondo esodati" a destinazioni d'uso diverse rispetto alla norma che regola il fondo è illegale, inaccettabile e vergognoso. Per martedì 15 settembre tutti i Comitati di Esodati, congiuntamente alle tre confederazioni sindacali, CGIL, CISL, UIL, hanno indetto una manifestazione davanti alla sede del Ministero delle Finanze per chiedere con ferma determinazione che venga ristabilito quanto previsto, nello spirito e nella sostanza, dal comma 235 della L228/2012.
In tale occasione chiediamo che venga ricevuta una nostra ristretta delegazione per esporre anche a Lei le nostre ragioni
È inaudito che lo Stato non rispetti le leggi approvate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica.
Non si può consentire che 500 milioni di euro vengano abusivamente espropriati dal "fondo degli esodati"!
Vi chiediamo di voler porre i suoi buoni auspici ed esercitare tutte le sue prerogative per sventare questo vero e proprio tentativo di scippo della pensione a danno di decina di migliaia di onesti cittadini italiani e delle loro famiglie.