Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel question-time alla Camera dei giorni scorsi, ha evidenziato che la prossima Legge di Stabilità non conterrà alcuna modifica al sistema previdenziale italiano e, quindi, non verrà applicata la flessibilità tanto auspicata da più parti. Questo argomento sarà preso in considerazione nel prossimo anno, forse con un disegno di legge ad hoc.

Nulla di fatto per il sistema Opzione Donna e per la salvaguardia degli esodati

A questo punto, la possibilità di veder cambiare la legge Fornero entro il 2015 rimane anni luce dalla realtà.

L'annuncio del ministro ha, però, scatenato una miriade di polemiche dato che lo stop alla riforma arriva dopo che alcuni esponenti del governo, Matteo Renzi in primis, avevano parlato di un'imminente modifica alla legge pensionistica che sarebbe arrivata, con molta probabilità, con la Legge di Stabilità. E, invece, così non sarà. Le proteste si concentrano, essenzialmente, sul fatto che alcune categorie di lavoratori sono rimasti 'a bocca asciutta', speranzosi di una revisione di alcunenorme che li riguardavano. Parliamo delle lavoratrici del sistema contributivo donna (Opzione Donna) e degli esodati.

Il testo base sulla settima salvaguardia è stato licenziato dalla Camera

La situazione per i circa 26.000 esodati da tutelare tramite una settima salvaguardia rimane ancora 'appesa ad un filo'.

Infatti, durante la trasmissione di Rai 3 Ballarò, andata in onda martedì scorso, l'esponente di Scelta Civica Enrico Zanetti ha fatto capire che, per tutte quelle persone che hanno perso il lavoro entro il 2011, ci potrebbe essere qualche piccola speranza. Il provvedimento che potrebbe risolvere la loro problematica ancora non è molto chiaro.

Ricordiamo che il testo sulla settima salvaguardia è stato licenziato dalla Camera, la scorsa settimana. I Comitati degli esodati, costituiti in questi ultimi mesi, sostengono e chiedono la tutela per circa 50.000 lavoratori, ampliando la platea dei beneficiari.

Anche le lavoratrici che entro la fine dell'anno matureranno i requisiti pensionistici previsti dal sistema sperimentale Opzione Donna, sperano che il governo Renzi approvi quel provvedimento che consideri il 31 dicembre 2015 il termine ultimo per la maturazione dei requisiti e non per la decorrenza della pensione. In questo modo, circa 6.000 donne potrebbero usufruire della pensione anticipata con il conteggio degli assegni con il metodo contributivo.