Pensione anticipata di due o tre anni per coloro che sono rimasti privi di un'occupazione. E' questa l'idea del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al fine di consentire ai disoccupati vicini al pensionamento di godere del trattamento previdenziale. "E' fondamentale non deragliare da un principio fondamentale: vanno legate le prestazioni pensionistiche alla durata del tempo di lavoro e all'aspettativa di vita", ha confermato il ministro Padoan. Come riporta il sito d'informazione "Pensioni Oggi", infatti, l'intento sarebbe quello di esaminare i probabili correttivi che potrebbero favorire i lavoratori rimasti senza un lavoro e che si trovano ormai vicini alla soglia di pensionamento tenendo anche in considerazione i costi da sostenere.

Modifiche della legge Fornero a favore dei disoccupati

Il Governo Renzi sta tuttora studiando le modifiche da apportare alla precedente Riforma varata dall'ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero che ha causato non pochi problemi al sistema previdenziale italiano. La legge Fornero, infatti, ha allungato ulteriormente l'età pensionabile penalizzando i lavoratori ormai prossimi alla pensione, i quali sono rimasti senza un lavoro e come se non bastasse non hanno avuto la possibilità di usufruire del trattamento pensionistico creando la categoria dei cosiddetti esodati. Sempre come riportato su "Pensioni Oggi", i correttivi alla Legge Fornero potrebbero concentrarsi solo a favore di tutte quelle persone a cui mancano pochi anni alla pensione e che riscontrano difficoltà nel trovare una nuova occupazione concedendo due o tre anni di anticipo per coloro che hanno già usufruito dei nuovi sussidi di disoccupazione (Naspi e Asdi).

A metà ottobre le decisioni del Governo

Da non dimenticare, che l'ipotesi potrebbe favorire l'introduzione di un nuovo provvedimento di salvaguardia a favore degli esodati che sono rimasti esclusi dalle precedenti misure di tutela. Padoan, inoltre, preferisce ricordare che l'importo del pensionamento anticipato sarà inferiore visto che va considerato l'impatto sui conti pubblici anche se bisognerà attendere fino a metà ottobre per conoscere le decisioni del Governo.