Dall'espatrio dei cervelli a quello dei pensionati. Potremmo riassumere così il senso delle dichiarazioni rilasciate da Tito Boeri, presidente Inps, che a margine della presentazione del rapporto World wide Inps ha sottolineato come ogni anno l’Italia versi qualcosa come 200 milioni di euro di prestazioni assistenziali a pensionati che vivono in altri paesi (fruendo magari di altre forme di assistenza). Uno stato di cose che Boeri ha definito ‘incoerente’ con la situazione del nostro paese, dove esistono categorie di lavoratori, come i precoci e gli usuranti, che stentano a ricevere dallo Stato quanto gli spetterebbe di diritto.

Le ultime news sul caso pensioni precoci ed usuranti riferite ad oggi 30 settembre si rifanno dunque alle parole di Boeri ma anche a quelle dei rappresentati CGIL, con Landini e Lamonica ad essere tornati sulla questione previdenziale con la consueta veemenza. Il dibattito prosegue anche sul versante istituzionale ma la Quota 41 sembra letteralmente scomparsa anche e soprattutto per il secco no opposto dal ministro Padoan.

Notizie pensioni precoci e usuranti oggi 30 settembre: Lamonica e Landini contro il governo Renzi, ma la Quota 41? Padoan dice no

‘Renzi deve convocare i sindacatiper discutere della riformaFornero’ ha tuonato il segretario CGIL Vera Lamonica. ‘Per i precoci bisogna mettere un tetto a 41 anni contributivi’ ha proseguito il leader del sindacato rosso, mentre per ‘gli usuranti, gente che ha speso la propria vita in lavori notturni o in fabbrica, bisogna studiare un anticipo vero e non apparente come quello previsto dalla Legge Fornero’.

Più generale l’intervento di Landini a capo della FIOM-CGIL: ‘Se ci sono disuguaglianzenel sistema previdenziale vanno affrontate cominciando a fare pagare chi prende di più. Sia chiaro che se è aumentata la disoccupazione giovanile, è anche perché è stata aumentata l'età pensionabile’. Le ultime news su precoci e usuranti riferite ad oggi 30 settembre si rifanno insomma alle solite dichiarazioni provenienti dall’universo dei sindacati, che tanto parlano e poco (anzi pochissimo) fanno.

La prova più diretta sta nella ‘scomparsa’ della Quota 41 dal dibattito politico delle ultime settimane, la sola soluzione che potrebbe dirsi equa specie per i precoci. Il no a questa ipotesiarriva da Padoan in persona, certamente più sensibile ai dettami UE piuttosto che alle esigenze dei lavoratori di questo paese.

News pensioni precoci e usuranti oggi 30 settembre: Boeri e gli assegni erogati all’estero

Non direttamente collegate al caso dei precoci ma comunque significative per comprendere le sperequazioni del sistema previdenziale italiano sono invece le parole pronunciate da Tito Boeri a margine della presentazione del rapporto World wide Inps. Come sottolineato anche da Repubblica.it, i 200 mln di euro che l’Italia destina ogni anno ai pensionati che risiedono all’estero paiono quanto meno ‘anomali’: ‘Si tratta di un principio abbastanza strano, che in altre nazioni non esiste ed è paradossale perché in Italia non ci sono sussidicontro la povertà nè una rete di base proprio perché ci sonoi fondi’ ha sottolineato Boeri.

La particolarità di questo caso sta tutta nei numeri: il quantitativo dei pensionati che si sposta all’estero aumenta di anno in anno - solo nel 2014 sono stati oltre 5mila con un più 70% rispetto al 2013 -, con l’Inps che ogni anno assicura circa 400.000 trattamenti previdenziali in più di 150 paesi. La questione certo è delicata: si tratta comunque di lavoratori che il diritto al pensionamento se lo sono guadagnati. Forse però si potrebbero prevedere assegni diversificati a seconda di cui fruisce di ulteriori prestazioni sociali legate al paese di nuova residenza, qualcosa insomma che consenta di tradurre in concreto il principio di equità che il governo Renzi agita e sbandiera ai quattro venti senza però far nulla per dargli attuazione. Cosa ne pensate Voi? Dateci il Vostro parere commentando il pezzo qui sotto!