‘L’idea che la flessibilità sia a costo zero è inesatta. Qualcuno pagherà, bisogna vedere chi’: laconico, enigmatico e quasi ‘minaccioso’, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha tenuto a ribadire un concetto fondamentale nell’ambito del dibattito sulla prossima Legge di Stabilità. Se nel provvedimento verrà inserito una qualche previsione, norma o manovra previdenziale quella di un costo statale ridotto a nulla è da considerarsi semplicemente una favola. Data la più che sbandierata intenzione di non versare un euro nei provvedimenti legati alla previdenza - frutto, ha ricordato Renzi, sia degli impegni sottoscritti con l’UE che delle scriteriate strategie adottate dai governi precedenti -, il timore a questo punto è che il peso economico della manovra ricada sui lavoratori.
Che siano loro ad autofinanziare in una qualche misura il decreto legge che si pensa possa essere collegato alla Stabilità? Il premier da par suo ha ribadito di ‘sperare nella Legge di Stabilità’ come se non dipendesse da lui, come non fosse in suo potere far qualcosa per dar vita ad una riforma che contempli le esigenze di tutti. Anche quelle connesse al caso Pensioni lavoratori precoci, le cui ultime news aggiornate ad oggi 28 settembre non sembrano far presagire nulla di edificante. Non ci stanchiamo infine di sottolineare la condotta di Poletti, ministro privo di anima e luce propria: più volte sconfessato dalle parole dei colleghi, mai incisivo quando parla in audizione, mai convincente nel difendere gli interessi dei lavoratori.
Lui che viene dal PCI certe cose dovrebbe saperle.
Ultime news pensioni lavoratori precoci oggi 28 settembre: bluff Renzi-Poletti, Rizzetto ci va giù pesante
Se, come ha detto Padoan, ‘L’operazione di flessibilità costa, bisogna vedere come viene attribuito questo costo e a chi’ la domanda più pressante è capire chi si sobbarcherà le spese e secondo quali meccanismi.
Mentre Renzi, rispondendo ad un lettore dell’Unità, evidenzia come ‘il ministro Padoan sia tra le persone più sensibili sull'argomento pur sapendo che bisogna gestire le scelte fatte dai ministri e dai governi precedenti’, sulla terra, lontano dal Palazzo, ci si interroga dunque su quello cui si potrà assistere in Legge di Stabilità.
A questo punto l’idea del prestito INPS rilanciata da Il Sole 24 Ore potrebbe tornare in auge, anche e soprattutto perché eleggerebbe lo Stato a mero intermediario. I cittadini riceverebbero in prestito i soldi già versati in anni di contribuzione, il tutto fino alla pensione, quando dovranno restituire il denaro (soldi, lo ribadiamo, comunque di proprietà dei lavoratori) subendo delle trattenute sugli assegni. Ogni altra manovra o quasi avrà certamente un costo che potrebbe tradursi, ad esempio, nelle penalizzazioni sui pensionamenti anticipati. ‘Come si fa a parlare di apertura verso la flessibilità in uscita se l’età pensionabile deve alzarsi? Sono indignato dal dietrofront del ministro del Lavoro Poletti e prendo atto della sua ‘nuova’ posizione, ovvero la piena condivisione delle parole del suo collega Padoan’ ha così tuonato il Vicepresidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto.
Nessun piano concreto dunque, nessun cenno al caso pensioni lavoratori precoci, con le ultime news relative ad oggi 28 settembre a puntare dritto verso la medesima direzione di sempre: il governo si è dimenticato della vertenza.
Novità pensioni lavoratori precoci: bluff Renzi-Poletti, la CISL non ci sta
‘Ancora una volta rinnoviamo la richiesta al Governo perché esca dagli annunci e dai rimpalli di responsabilità e apra un confronto per dare soluzione nella prossima Legge di Stabilità ai numerosi problemi’ ha dichiarato Maurizio Petriccioli di CISL. Il bluff che Renzi e Poletti vorrebbero consumare insomma è sotto gli occhi di tutti per non parlare poi di come il DDL Damiano sia stato abilmente cestinato. E con esso anche la Quota 41 ivi contenuta. Renzi, ma che stai combinando?